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Attualità | 01 febbraio 2023, 11:44

Nuove regole per partecipare ai bandi delle 21 misure agroambientali previste dalla Regione

Lo spiega Silvio Chionetti, vicedirettore provinciale di Cia Cuneo: “Le aziende devono presentare agli Enti certificatori, entro il prossimo 28 febbraio, le domande di adesione al sistema dell’agricoltura integrata o all’uso del metodo biologico di produzione”

Il vicedirettore provinciale di Cia Cuneo, Silvio Chionetti

Il vicedirettore provinciale di Cia Cuneo, Silvio Chionetti

Nel dicembre 2022 la Commissione Europea ha approvato il Piano Strategico Italiano riguardante la nuova Politica Agricola Comune (Pac) per il periodo 2023-2027. Allo stesso tempo la Regione Piemonte, in accordo con le Organizzazioni di categoria e gli altri attori interessati, sta terminando la predisposizione delle ventuno misure agroambientali che saranno attivate nei prossimi cinque anni. Fino al 2027, gli interventi individuati renderanno complessivamente disponibili 275.335.000 euro. L’adesione può essere fatta solo se vengono praticate l’agricoltura integrata o quella biologica. Per la misura riguardante l’agricoltura integrata, che ora si chiama SRA 01 e corrisponde alla precedente 10.1, è in programma l’apertura dei bandi già nel 2023.

La Regione Piemonte ha previsto che le aziende intenzionate a partecipare dovranno aderire al sistema SQNPI  (Sistema di Qualità Nazionale di Produzione Integrata), utilizzando un Ente certificatore al quale tocca effettuare i controlli di base e comprovare i processi di lavorazione. Afferma per Cia Cuneo Silvio Chionetti, vicedirettore e responsabile dell’area tecnica provinciale dell’organizzazione agricola: “Con l’adesione a SQNPI si attestano tutte le operazioni colturali e la corrispondenza ai disciplinari delle varie produzioni, certificando le aziende per la corresponsione dei premi. Inoltre, il marchio tutela e garantisce con ulteriori livelli i prodotti agricoli e quelli trasformati”.

Perché la Regione ha scelto questo percorso? “L’obiettivo è di valorizzare le produzioni ottenute in un contesto agro-ambientale sostenibile. La certificazione SQNPI è stata utilizzata per definire i premi in vari bandi relativi agli investimenti e alle assegnazioni di idoneità. E adesso sarà un requisito essenziale per aderire all’ex misura 10.1”.  

Sull’agricoltura biologica la programmazione della Pac prevede il sostegno per il mantenimento dei premi e per l’ampliamento al 25% della superficie lavorabile presente sul territorio piemontese. La misura adesso si chiama SRA 29 e sostituisce la precedente 11. Per le nuove adesioni di conversione dei terreni al metodo bio, la Regione chiede alle aziende che vogliono partecipare ai bandi la presentazione di notifica e PAP (Programma Annuale Produzioni) in base al Regolamento Ue. Anche in questo caso usufruendo di un Ente certificatore.

Dice Chionetti: “Sul biologico si tratta di un traguardo ambizioso, in grado di offrire l’opportunità di creare i bio-distretti e di aumentare la salubrità e la qualità delle produzioni”.

Come funziona la certificazione? “Le aziende intenzionate a operare con il metodo biologico devono essere sottoposte al processo di conversione: tre anni per le coltivazioni fruttifere permanenti e della vite; due anni per le colture annuali destinate e seminativi e foraggere. La certificazione bio delle produzioni può essere usata solo quando si è concluso il percorso per ottenerla”.

Conclude Chionetti: “Le aziende che intendono partecipare ai bandi devono presentare agli Enti certificatori, entro il prossimo 28 febbraio, le domande di adesione al sistema dell’agricoltura integrata o all’uso del metodo biologico di produzione. Inoltre, devono osservare le regole individuate dai disciplinari previsti a livello regionale e nazionale. Si tratta di una buona opportunità che le imprese possono cogliere, valutando con il nostro servizio tecnico la soluzione più confacente alla loro realtà produttiva”.

 

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