Un altro castello delle Langhe è quasi pronto per essere riconsegnato alla storia come luogo in cui rivivere la tradizione e il fascino dei secoli passati, da apprezzare, in questo caso, in abbinamento al vino.
A Castiglione Falletto sono terminati i lavori di restauro conservativi e di strutturali di tutti i muri esterni dell’imponente maniero risalente indicativamente all’XI secolo. Ci sono voluti due anni e, dopo aver idealmente spogliato il castello dai “ponti” che lo vestivano, ora si possono vedere i risultati: le mura sono state riportate al loro originario splendore, e la stessa piazza adiacente ne ha guadagnato in luminosità e ordine visivo. Ora il 2023 sarà un anno importante per continuare gli interventi conservativi interni, per poter aprire il maniero al pubblico per l’estate 2024. La storia dell’intervento ce lo spiega Alfio Cavallotto che, con la sua famiglia, ha voluto investire nel castello per poterlo riportare allo stato che merita.
«I lavori esterni - dichiara Alfio - sono iniziati circa due anni fa e li abbiamo portati a termine alcuni giorni fa, con un solo mese di ritardo sulla tabella di marcia. Sono stati eseguiti da una ditta di Torino composta da dieci restauratori professionisti, coadiuvati dall’impresa edile Vietti. I muri sono stati puliti ed è stato eliminato il cemento utilizzato durante gli interventi tra gli anni ’60 e gli anni ’80. Il restauro conservativo ha riportato la muratura all’aspetto originale, grazie all’utilizzo di un malta originale a base di calce e inerti locali. In alcune zone critiche sono state inseriti chiavi e tiranti per rendere la struttura più sicura. Devo dire che il risultato finale è molto veritiero e rispecchia il colore del tempo».
E i particolari non mancano: «Dopo la pulizia - continua Alfio - si vedono chiaramente i particolari architettonici del tempo, nascosti da interventi precedenti e dalla vegetazione. Ad esempio ora si possono vedere una curiosa finestra, scarichi dell’acqua utilizzati per la pioggia e per i resti della cucina e delle normali attività del tempo».
E il 2023 sarà un altro anno importante che porterà verso il traguardo: «Nonostante i sei mesi di ritardo sulla tabella di marcia - conclude Alfio Cavallotto - a breve, dopo l’approvazione da parte delle Belle Arti che dovrebbe arrivare in questi giorni, inizieremo il restauro conservativo delle cucine medioevali. Un intervento importante e delicato, in una zona dove l’umidità del seminterrato ha creato non pochi problemi nel tempo. Interverremo sul pavimento, che non sarà sostituito ma rigenerato, e su tutta la parte muraria interna.
Nei mesi estivi, se tutto andrà bene, sono in programma i lavori del terzo lotto che riguardano il restauro della torre e della scalinata di accesso: attendiamo che la Sovraintendenza dia il suo benestare sul progetto di design presentato.
Così i lavori interni verranno completati e si uniranno a quelli già eseguiti per il Palatium, dove è già disponibile una bella sala per degustazioni, per l’ingresso principale al castello, per le scuderie e la concimaia, il tutto visitabile.
Idealmente arriviamo così all’estate 2024, periodo in cui vorremmo aprire al pubblico il castello che avrà una destizione ben precisa. Sarà disponibile per visite preferibilmente collegate al vino e alle degustazioni, rivolte ad un target di enoturisti e collezionisti, per serate incentrate su annate storiche, in cui si prediligerà un aspetto culturale per esaltare la storia del castello e del paese».
In Breve
lunedì 07 ottobre
Che tempo fa
Rubriche
Accadeva un anno fa
Attualità
Attualità