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Attualità | 19 gennaio 2023, 16:34

Alba, un anno positivo per il commercio: sono 46 le nuove attività in città

Il direttore dell'Associazione Commercianti Albesi, Fabrizio Pace, commenta i dati relativi al comparto: "Contesto vivace e in evoluzione, grazie al grande ruolo giocato dalla crescita del turismo, con un ritorno al negozio fisico, e in salute nonostante la crisi energetica e l'inflazione a due cifre"

Crescono le attività commerciali ad Alba: +46 rispetto al 2022.

Crescono le attività commerciali ad Alba: +46 rispetto al 2022.

Sono 1.222, ad Alba, le attività commerciali attive in città al 31 dicembre 2022, 46 in più rispetto a dodici mesi prima. Andando nel dettaglio, si tratta di 921 negozi di vicinato, panetterie, edicole, medie e grandi strutture commerciali (+40 rispetto al 2021), 208 tra bar, ristoranti e pizzerie (due in più rispetto alle rilevazioni precedenti) e 93 strutture per l'accoglienza (cresciute di 4 unità).

A determinare il saldo positivo, le 58 nuove attività a fronte di 12 cessazioni; stesso numero per trasferimenti della sede fisica all'interno del Comune stesso, mentre i subingressi sono stati 57.

Un comparto in salute, vivace e al suo interno variegato, che ad Alba vede tre centri commerciali naturali, “Alba Sotto Le Torri” nel Centro Storico, “Albauno” lungo corso Piave e “Albapiù” lungo corso Langhe, oltre al Comitato di Piazza San Paolo. Realtà diverse tra loro, con una maggiore presenza di grandi catene e marchi di caratura internazionale frequentati volentieri dai turisti e una progressiva diminuzione delle attività “storiche” nel centro cittadino, unita a una maggiore frequentazione da parte dei residenti degli esercizi di vicinato in corso Piave e corso Langhe.

Al di là dei dati diffusi nei giorni scorsi, certificati dall’Ufficio Commercio del Comune di Alba, è utile ragionare sul tema con Fabrizio Pace, direttore dell’Associazione Commercianti Albesi. Qual è il pensiero dell’ACA guardando al Commercio albese?

“Ovviamente sono dati soddisfacenti per il comparto, che nel 2022 conferma la sua struttura solida. Il saldo tra le aperture e le chiusure, di molto migliorato rispetto allo scorso anno, ci racconta di un contesto vivace e in evoluzione, il che non può che rallegrarci. Dobbiamo ricordare che nella tenuta del commercio ha un grande ruolo la crescita del turismo, un apporto al nostro sistema economico che riverbera i propri effetti su tutti gli altri settori e che, dopo la frenata dovuta alla pandemia, sta conoscendo una eccezionale ripresa nella nostra zona.

Credo sia doveroso però riconoscere agli esercenti le qualità che appartengono loro e che essi esprimono nel quotidiano, vale a dire una professionalità elevata che costituisce uno dei fattori attrattivi della città di Alba come polo commerciale, capace di catalizzare l'attenzione della clientela per la varietà e la qualità merceologiche”.

 

Cresce, in generale, il numero delle attività commerciali, ma il balzo in avanti più significativo è quello fatto registrare dai negozi di vicinato. Che lettura dà a questo dato?

 

“Le dinamiche sono sempre difficili da interpretare, perché molte variabili incidono sulle scelte imprenditoriali e prima di parlare di “tendenza” serve un lungo periodo di monitoraggio dei fenomeni.

Quello che si può dire è che Alba è una piazza commercialmente molto appetibile, come dimostrano le grandi catene e i marchi di caratura nazionale e internazionale, che aprono i loro punti vendita nelle vie del centro storico. La città e il territorio conservano una buona capacità di spesa, così come dotata di elevate risorse è certamente la tipologia dei visitatori che frequentano il territorio.

È anche interessante constatare come vi sia effettivamente – e non soltanto a livello locale – un ritorno al negozio fisico. Si potrebbe dedurre che le restrizioni dovute alla pandemia abbiano lasciato nelle persone il desiderio di tornare all'incontro in presenza. Neanche il commercio si sottrae a questa propensione, che fortunatamente riporta pubblico alle vetrine e tra le mura degli esercizi tradizionali, dove il rapporto umano ha ancora un significato ed è sicuramente più gratificante.

Non dobbiamo però credere che il commercio tradizionale viva al di fuori della sua epoca. La dimensione web e social ormai appartiene a tantissimi imprenditori, soprattutto ai più giovani, ma c'è ancora molto lavoro da fare”.

 

 

Veniamo a punti di forza e limiti o criticità relativi al commercio albese. Qual è la situazione?

 

“I punti di forza sono senza dubbio la tradizionale vocazione commerciale della città, che affonda le radici nei secoli e che oggi si esprime nei suoi centri commerciali naturali, nella bellezza di un centro storico racchiuso nella cerchia che fu delle antiche mura, nella qualità dei negozi stessi che attirano un pubblico anche da fuori zona e che insieme costituiscono un piccolo polo dello shopping, connotato dalla gradevolezza del passeggio in un contesto di caffè, ristoranti e altri locali pubblici nei quali vale la pena una sosta enogastronomica. All'attrazione contribuisce anche l'atmosfera da città di provincia, conservata nonostante un dinamismo eccezionale e molto apprezzata da chi la frequenta.

Quanto alle criticità, esistono per tutti, specie in un momento storico caratterizzato dalla crisi energetica che incide sui consumi e colpisce a cascata tutta la filiera produttiva e commerciale. L'inflazione ormai a due cifre rispetto all'anno precedente di certo non aiuta e i consumatori, prima di fare acquisti, riflettono una volta in più.

Per quanto attiene alla dimensione più locale, siamo sempre impegnati a sollecitare l'Amministrazione comunale sui temi dell'ambiente urbano come una buona organizzazione degli spazi, un arredo dall'estetica gradevole e coordinata, il decoro e la pulizia di piazze, vie ed edifici”.

 

Un ultimo accenno, infine, merita il Distretto Diffuso del Commercio Alba-Bra, che riceverà risorse dalla Regione Piemonte per 292mila euro a fronte di investimenti per 365 mila euro. Per cosa verranno utilizzati?

“Il Distretto è una grande occasione di crescita e le risorse sono state destinate a una serie di obiettivi che potrebbero dare al piccolo commercio e alle comunità locali nuove opportunità.

Principalmente, i fondi saranno investiti in un bando a favore delle Imprese per attività di modernizzazione, digitalizzazione e innovazione tecnologia, nella formazione rivolta agli imprenditori, nella comunicazione e nella creazione di un'immagine distrettuale coordinata. Tra le intenzioni, anche quella di creare un data-base degli operatori e la sensibilizzazione all'utilizzo dell'online per potenziare il proprio business con la promozione e la vendita sui canali web e social.

Parte delle risorse sono già state utilizzate per l’acquisto di 81 portabici, uno per ogni Comune aderente al Distretto. Un cartello consentirà di acquisire informazioni sul Distretto, sul Comune, sul territorio e sulle

attività presenti nel singolo Comune”.

Pietro Ramunno

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