Nel prossimo Consiglio comunale di Bra, previsto per giovedì 22 dicembre, si discuterà, tra le altre cose, sull’approvazione del "Piano d’azione per l’energia sostenibile e il clima" (PAESC).
Bra dal 2012 ha aderito infatti al Patto dei Sindaci, raggruppamento a livello europeo di Comuni che condividono l’orizzonte della lotta ai cambiamenti climatici. Nel 2014 è stato proposto il primo piano, detto PEAS, "Piano d’azione per l’energia sostenibile", con l’obiettivo di riduzione dell’anidride carbonica di circa il 25% entro il 2020. «Questo è stato sostanzialmente raggiunto, e così un anno fa abbiamo rinnovato l’adesione al patto. Nel frattempo, era statti infatti alzati gli obiettivi del piano, a cui è stata aggiunta la voce ‘C’, che riguarda il clima", spiega l’assessore Daniele Demaria, entro il 2030, puntiamo dunque a una riduzione del 40%».
Il PAESC, che Demaria definisce un "catalogo di azioni, già messe in atto o che lo saranno in futuro" si articola in tre parti. La prima riguarda l’analisi dei rischi dei cambiamenti climatici per Bra, come alluvione o frane, e quali parti della città o fette di popolazione ne posso essere soggetti. La seconda riguarda le azioni di adattamento: assodato che il cambiamento climatico è già in atto, cosa si può fare per ridurne l’impatto. L’ultima riguarda la mitigazione: come si può contribuire a non esacerbare la situazione a livello globale. «Questo può avvenire tramite la riduzione dei consumi e la produzione di energia rinnovabile, con azioni che possono essere intraprese sia dall’Amministrazione che da soggetti privati», sottolinea Demaria.