Questa settimana avrei voluto scrivere tutt’altro, magari dire la mia sugli effetti della nevicata sul traffico di albese e braidese tirando le orecchie ai tanti furbetti del cambio gomme che per risparmiare qualche euro hanno intasato mezza provincia. Avrei davvero preferito non dover dedicare questo Farinél a una donna che è stata una presenza costante nella mia vita negli ultimi cinque anni. Un lustro in cui metà della mia esistenza si è sviluppata negli studi di corso Europa di Radio Alba.
I legami più stretti non nascono subito, anzi, spesso partono tribolati, poi ci si prende le misure, si impara a conoscere le sfumature dell’altra persona e ad apprezzare quelle che poco prima sembravano distanze insormontabili.
Così è stato per me con Antonella che poco per volta è diventata una presenza importante, una persona capace di ascoltare e di consigliare, di tirare le orecchie come di spendersi in un complimento sincero.
Giovedì, mentre la neve cadeva sulla città di Alba ho deciso di andare in diretta radio e streaming per informare gli ascoltatori sulle condizioni meteo gestendo personalmente tutte le fasi del live, cosa che mai avevo fatto in precedenza. Appena ho restituito la linea alla regia su Whatsapp mi sono arrivati due messaggi “Sei stato bravissimo” e “Ma tanto io lo sapevo che ce l’avresti fatta”.
Antonella era allettata, non riusciva ad alzarsi dal giorno precedente, sconfitta dopo una lotta durata vent’anni contro un maledetto mostro, poche ore dopo ci avrebbe lasciati, ma ha raccolto tutta l’energia che aveva per dirmi che ero stato bravo. Quei due messaggi li porterò sempre nel cuore e resteranno per sempre l’ultimo ricordo di una persona straordinaria, la “Queen” come l’avevamo soprannominata in radio, una guerriera che ho sentito piangere una sola volta e mai una sola volta lamentarsi.
Fino all’ultimo respiro Antonella ha pensato prima a chi la circondava che a sé stessa, alla sua radio, ai suoi affetti più cari e oggi il vuoto che ha lasciato quella donna che la malattia aveva reso così minuta occupa uno spazio incalcolabile e continuerà ad occuparlo ogni giorno in cui entrando in radio vedrò quella scrivania fino a ieri piena di colori e vita.
La verità è che non si arriva mai pronti alla perdita di una persona a cui si vuole bene, mai. La morte è qualcosa di irreversibile, è la ragione stessa del valore inestimabile della nostra vita, vita che non potrebbe essere così preziosa se non fosse appesa a un filo. Ma se a volte è difficile abituarsi a una presenza, a un’assenza non ci si abituerà mai.
Per questo le persone diventano ricordi e nei miei ricordi rimarranno quei due messaggi, le tante chiacchierate a parlare di libri, di teatro, di musica, di viaggi, di cibo, rimarrà la memoria di una persona che amava la bellezza e sapeva far brillare chi aveva intorno. Una persona a cui la vita ha tolto molto più di ciò che aveva dato, ma che nonostante questo mai ha voluto essere compatita o consolata.
“Chi ha la salute è ricco e non lo sa” recita un adagio che racchiude una grande verità, chi ha la salute ha la più grande delle fortune e spesso non è in grado di accorgersene e spreca il proprio tempo a piangersi addosso per motivi futili. Antonella in questo è stata un esempio di forza e tenacia nel rimanere aggrappata fino all’ultimo respiro alla vita.
Vorrei chiudere dedicandole una canzone che passa in questi giorni nella nostra Radio Alba e che sembra scritta proprio per Antonella, una persona che ha vissuto fino all’ultimo secondo un’esistenza piena di teatro, di cultura, di interessi, di cose belle: “Ricordati di vivere”, il nuovo singolo di Jovanotti:
“Quelli che riempiono lo spazio dove vivono
Di cose che non occupano spazio e respirano
La voce forte e pronta a darsi come un dono
E poi le storie e le parole che si intrecciano
Ai silenzi del mondo
E fanno come una rete
Catturano gli attimi come oggetti solidi
I mostri e le sirene, le gomme di automobili
E poi gli amici che fanno memorabile la vita
Che si trasmette agli altri come un contagio
E poi non passa più neanche se muori
Rimane sempre in circolo attraverso gli altri cuori
Se anche ti restasse solo un attimo
Ricordati di vivere
Se nelle tasche avessi solo polvere
Ricordati di vivere
Come se fosse sempre il primo battito
Ricordati di vivere, oh
Ricordati di vivere”