Voce al diritto | 17 dicembre 2022, 07:45

Salviamo gli alberi

Salviamo gli alberi

“Egregio Avvocato,

ho una villetta con un filare di alberi di alto fusto che si diramano lungo una strada comunale.

So che alcune persone si sono lamentate in Comune, perché dicono che gli alberi potrebbero cadere sulla strada e vorrebbero abbatterli.

Io non voglio assolutamente che vengano tagliati, perché gli alberi sono sani e tengo molto al mio giardino, che è apprezzato da tutti i miei ospiti.

E' possibile che il Comune venga ad abbatterli?”

 

Gentile lettore,

normalmente il Comune ordina l'abbattimento degli alberi attraverso ordinanze cosiddette contingibili e urgenti.

Si tratta di un potere attribuito al Sindaco ai sensi dell'art. 54 comma 4 del Testo unico degli Enti Locali (d.lgs. 267/2000).

L'ordinanza contingibile e urgente ha contenuto vario, nel senso che il Sindaco può emettere provvedimenti di qualunque contenuto, per far fronte a emergenze in materia di incolumità e sicurezza pubbliche.

Un esempio recente sono state, ad esempio, le ordinanze dei Sindaci durante l'epidemia di Covid-19, per creare zone di quarantena.

Tra i contenuti che possono assumere le ordinanze contingibili e urgenti vi è anche l'ordine di abbattere alberi, se costituiscono pericolo per l'incolumità pubblica.

Ci sono tuttavia dei limiti anche per le tali provvedimenti. Ai sensi dell'art. 54 comma 4 sopra citato, infatti, simili ordinanze devono essere emesse "nel rispetto dei principi generali dell'ordinamento, al fine di prevenire e di eliminare gravi pericoli che minacciano l'incolumità pubblica e la sicurezza urbana".

E' quindi necessario, da un lato, che il Sindaco rispetti i principi generali dell'ordinamento (ad esempio, non è possibile un'ordinanza dal contenuto immotivatamente discriminatorio). Dall'altro lato, il contenuto dell'ordinanza dipende dal pericolo: se non c'è pericolo, l'ordinanza è illegittima e, se anche vi fosse pericolo, l'ordinanza dovrebbe comunque essere proporzionata a esso ed è legittima solo nei limiti in cui è necessaria per arginare il rischio.

Una recente sentenza del Consiglio di Stato (n. 9178 del 27.10.2022) illustra i limiti delle ordinanze contingibili e urgenti in materia di taglio di alberi.

Nel caso all'attenzione del Consiglio di Stato, un Comune aveva ordinato "l’abbattimento di un abete rosso secolare.... ravvisando in esso un pericolo imminente per la pubblica incolumità sulla viabilità pubblica e nell’abitato circostante". Il provvedimento si basava su delle perizie rese dal Comando Forestale e da un perito agronomo nominato dal Comune, da cui emergeva un rischio attuale e concreto di cedimento della pianta.

I privati destinatari dell'ordine di abbattimento dell'abete impugnavano l'ordinanza del Comune, affermando che, a contrario da quanto sostenuto nel predetto provvedimento, non c'era affatto un pericolo di cedimento dell'albero.

Il Consiglio di Stato, dopo avere disposto una nuova perizia, ha ritenuto che non vi fosse rischio di caduta della pianta, osservando anche come il provvedimento impugnato fosse stato emesso due anni addietro e, in questi due anni, l'albero era ancora in piedi. Il medesimo Giudice afferma inoltre che "il cd. “rischio zero” di caduta di un (qualsiasi) albero non esiste, come del resto esplicitato dalle “Linee guida per la valutazione delle condizioni vegetative, fitosanitarie e di stabilità degli alberi” del Ministero dell’ambiente". Invece ciò che per il Consiglio di Stato va valutato, ai fini dell'abbattimento, non è il quando si verificherà un cedimento, in quanto si tratta di previsione impossibile, ma va valutata, nel miglior modo possibile, la “propensione al cedimento” della pianta.

L'ordinanza del Comune è quindi stata annullata per carenza dei presupposti, in quanto non vi era nessun particolare rischio di immediato cedimento, nonché in quanto non fondata su adeguata istruttoria, perché i pareri su cui si fondava il provvedimento non avevano approfondito la questione in modo appropriato.

Alla luce di quanto sopra e visto che lei, caro lettore, afferma come gli alberi siano sani, ritengo molto improbabile che il Comune possa ordinare in via d'urgenza l'abbattimento delle sue piante. Se ciò dovesse avvenire e Le venisse notificato un ordine di abbattimento, Lei ha diritto a impugnarlo tramite ricorso al Tribunale Amministrativo competente, entro i 60 giorni successivi, o in alternativa tramite ricorso al Presidente della Repubblica, entro i 120 giorni successivi.

Avv. Filippo Testa


Voce al diritto a cura dell'Avv. Filippo Testa
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