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Politica | 01 dicembre 2022, 07:12

Claudio Sacchetto torna in campo con Fratelli d’Italia

Dopo un lungo periodo sabbatico, l’ex golden boy della Lega, già assessore regionale all’Agricoltura, ha sottoscritto la tessera del partito di Giorgia Meloni. Una scelta che non potrà non avere conseguenze nel centrodestra cuneese

Ritorno alla politica attiva per Claudio Sacchetto

Ritorno alla politica attiva per Claudio Sacchetto

Claudio Sacchetto, imprenditore agricolo, personaggio di primo piano della politica cuneese dal 2007 al 2014, dopo un lungo periodo sabbatico durato otto anni, ha deciso di rituffarsi nella mischia.

Lo fa scegliendo Fratelli d’Italia, il partito di Giorgia Meloni.

Hanno trovato conferma le voci che da qualche giorno, per quanto sottotraccia, riferivano di contatti, oltre che coi vertici provinciali e regionali del partito, direttamente con il ministro della Difesa, Guido Crosetto.

Da FdI, al momento, nessuna comunicazione ufficiale, ma è lo stesso interessato a confermare la notizia.

“Ho deciso di sottoscrivere la tessera di Fratelli d’Italia, partito di cui sono peraltro elettore da anni, convinto dagli amici Fabrizio Comba, coordinatore regionale, e dal ministro Guido Crosetto. Un partito – afferma - è comunità di persone ma anche di intenti e mi pare che FdI oggi, aldilà dei dati elettorali, risponda alla necessità della società italiana di essere governata con buonsenso ed attenzione nel liberare le migliori energie della nazione esaltandone i grandi pregi e le potenzialità specie in campo economico”.

Sacchetto, 43 anni, ha un curriculum politico-amministrativo di tutto rispetto.

Nel 2007 era entrato in Consiglio comunale a Cuneo eletto nella lista della Lega e nel 2009 anche in Consiglio provinciale, carica che ha mantenuto però per poco più di un anno, fino al 2010.

Alle elezioni regionali del marzo 2010 era stato eletto in Consiglio regionale con 11.780 preferenze personali diventando, giovanissimo (33 anni),assessore all’Agricoltura nella giunta del presidente Roberto Cota, ruolo che ha mantenuto fino al 2014, quando Cota cadde sotto i colpi dell’inchiesta di Rimborsopoli. 

Nel 2012 era stato anche candidato sindaco per la Lega alle comunali di Cuneo.

Nonostante non fosse stato in alcun modo lambito dalle indagini, che chiamarono in causa larga parte del Consiglio regionale, il suo partito non lo ricandidò.

Cercò una sorta di rivincita personale, alle elezioni regionali dell’aprile 2014, nelle fila del Ncd (Nuovo Centro Destra), che aveva come candidato presidente alla Regione Enrico Costa

Ottenne una buona affermazione personale (4326 preferenze) ma non sufficiente a consentirgli il ritorno a Palazzo Lascaris.

Da quel momento, pur tirato per la giacchetta da più parti, rimase fuori dalla politica attiva.

Ora – dopo un’ampia pausa di riflessione - il rientro.

Un ritorno sulla scena politica cuneese, il suo, che non potrà non avere conseguenze sui futuri assetti di potere sia all’interno di Fratelli d’Italia che nel centrodestra nel suo complesso.

Giampaolo Testa

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