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Attualità | 23 novembre 2022, 09:20

La storia di Bra attraverso la vetrina di un negozio: l'esperienza di Map e della coppia che lo ha gestito per 45 anni [L'INTERVISTA]

Ne abbiamo parlato con la scrittrice Fiorella Nemolis che, venerdì 2 dicembre, presenterà il suo libro "Bra, 45 anni di Map e l'amore che ci rimane"

La storia di Bra attraverso la vetrina di un negozio: l'esperienza di Map e della coppia che lo ha gestito per 45 anni [L'INTERVISTA]

Venerdì 2 dicembre alle 21 all’auditorium della banca BPER si terrà la presentazione del libro "Bra, 45 anni di Map e l'amore che ci rimane", scritto dalla braidese Fiorella Nemolis. Storia dello storico negozio Map, in via Principi a Bra, della coppia che lo ha gestito dal 1968 al 2013, composta dall’autrice e da suo marito Marzio Avalle, e dei cambiamenti di un’intera città. Abbiamo intervistato Nemolis, che al momento collabora con alcune testate e sta già pensando al prossimo lavoro.

Cosa vendevate nel vostro negozio? Qual era la sua peculiarità?

Nel 1968, quando tutti erano presi dalla storica Rivoluzione, Map si è occupato di fare la propria: l’innovazione, nel senso del prodotto, gli articoli regalo che noi vendevamo. Per noi questo significava andare verso nuove strade, proporre cose nuove, soprattutto a livello di design, La parte più importante della nostra attività è stata la creatività, l’artigianato artistico, di cui era espressione mio marito. La maggior parte degli oggetti venduti era infatti realizzata da lui. Nella nostra casa a San Michele ben 400 metri quadri erano costituiti dal suo laboratorio.

Eravamo il quinto negozio in tutt’Italia che vendeva "gadget", che all’epoca non andavano ancora di moda. In quarantacinque anni abbiamo dunque contributo a cambiare un po’ il gusto, portando la clientela verso il nuovo e rimanendo sempre in anticipo sui tempi.

Tra i tanti momenti storici che si sono susseguiti nei 45 anni della sua attività, ce n’è uno importante per lei in particolare?

In un capitolo del libro, ho parlato dell’austerity [il periodo a cavallo tra il 1973 e il 1974, durante il quale l’Italia fu costretta a emanare disposizioni per il drastico contenimento del consumo energetico]. In quell’occasione, non si poteva circolare con l’auto e dunque ci si spostava a piedi o in bici e dunque ci si incrociava di più. Così, vestivo e truccavo la mia clientela per dargli qualcosa da fare la domenica. Ho iniziato coi cappelli, proponendone di tutti i tipi a seconda delle esigenze, spesso con fantasia.

Cosa racconta dunque il suo libro? Con quale obiettivo lo ha realizzato?

È la storia di questa realtà commerciale, ma anche della nostra vita personale come famiglia per abbracciare poi 45 anni di Bra. Lavorando in centro, dalla vetrina del nostro negozio eravamo spettatori degli eventi e delle persone che transitavano, facendo conoscenza di tutti, anche del semplice passante che all’epoca era solito fermarsi a parlare. Così narro i cambiamenti avvenuti in questo lasso di tempo.

L’ho scritto soprattutto per i giovani, per fargli vedere come si può creare qualcosa di diverso e avere successo commerciale, che noi abbiamo ottenuto soprattutto grazie al nostro coraggio. Il modo per uscire da questo periodo è infatti l’innovazione: vorrei che i giovani tornassero all’artigianato artistico ed esprimessero le loro potenzialità. Noi italiani abbiamo un cuore artistico, una marcia in più, ma spesso ci svalutiamo da soli.

Luca Sottimano

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