Attualità - 02 ottobre 2022, 06:50

Schegge di Luce: pensieri sui Vangeli festivi di don Marco Panero

Commento al Vangelo della Messa del 2 ottobre, XXVII Domenica del Tempo ordinario

Nella foto il sacerdote salesiano don Marco Panero

Nella foto il sacerdote salesiano don Marco Panero

In quel tempo, gli apostoli dissero al Signore: «Accresci in noi la fede!».

Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: “Sràdicati e vai a piantarti nel mare”, ed esso vi obbedirebbe.

Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”? Non gli dirà piuttosto: “Prepara da mangiare, stríngiti le vesti ai fianchi e sérvimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”? Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti?

Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”» (Lc 17,5-10).

Oggi, 2 ottobre, la Chiesa giunge alla XXVII Domenica del Tempo ordinario (Anno C, colore liturgico verde). A commentare il Vangelo della Santa Messa è il sacerdote salesiano don Marco Panero, professore straordinario di Filosofia Morale, presso l’Università Pontificia Salesiana, a Roma. 

Amore, vita, valori, spiritualità sono racchiusi nella sua riflessione per “Schegge di Luce, pensieri sui Vangeli festivi”, una rubrica che vuole essere una tenera carezza per tutte le anime in questa valle di esilio. Pensieri e parole in perfetto stile salesiano per accendere le ragioni della speranza che è in noi. 

Eccolo, il commento. 

«Accresci in noi la fede!». I brani di Luca che ritmano l’ultima parte dell’anno liturgico ospitano una serie di insegnamenti impartiti da Gesù ai suoi discepoli, lungo il cammino verso Gerusalemme. Si tratta perlopiù di interventi occasionali, che fanno seguito a incontri, domande o richieste particolari. Gesù, con sconfinata pazienza, si adatta di volta in volta agli interlocutori che ha di fronte e fa di ogni incontro un’occasione privilegiata di formazione per i discepoli. 

Così, è proprio l’estemporanea supplica degli apostoli a suggerire a Gesù di trattare l’argomento della fede. «Accresci in noi la fede!»: tutto sommato, mi pare un buon punto di partenza. In effetti, richiedere un supplemento di fede presuppone già una certa dose di fede, la quale, per debole e traballante che sia, costituisce pur sempre il nucleo vitale di ogni futura maturazione. 

Ebbene, questo germe di fede già vive in noi: è la fede battesimale, la fede della Chiesa, nella quale siamo stati battezzati e che, almeno in certa misura, già possediamo. Quale consolazione saperci innestati in un Corpo più grande di noi - la Chiesa -, che supplisce alla nostra debolezza e sostiene la nostra quotidiana adesione di fede! 

Nell’immagine impiegata, volutamente paradossale, Gesù intende mostrare l’efficacia di questa fede, quanto essa possa presso Dio e quale dono inestimabile rappresenti. Di fronte ad una tale manifestazione di fede non si può restare indifferenti. Ebbene, potremmo domandarci: io mi lascio stupire dalla bellezza della fede cristiana? Percepisco la mia vita di fede - quella in cui ho avuto la grazia di essere educato - come una benedizione per la mia vita? Se mi chiedessero se sono felice di essere cristiano, che cosa risponderei? 

La nostra fede, la fede rivelata da Dio alla sua Chiesa, è tutto fuorché una teoria. È un organismo vivo, è il mistero stesso di Dio che si dischiude a noi per farsi conoscere e suscitare così la nostra corrispondenza d’amore. 

Forse, una certa mancanza di audacia nell’apostolato, oggigiorno percepibile, potrebbe essere causata dal fatto che taluni cristiani non sono convinti della bellezza della propria fede e della sua autentica bontà per la vita dell’uomo; quasi avessero in mano una merce di cui sono loro stessi i primi a dubitare e, pertanto, esitano a proporla agli altri. 

Comprendiamo allora il senso dell’accorato appello che gli apostoli rivolsero quel giorno a Gesù: «Accresci in noi la fede!». Sì, Signore Gesù, accresci anche oggi la nostra fede, e donaci di gustarne l’intima bellezza.

Silvia Gullino

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