Nel prossimo appuntamento degli "Aperitivi culturali" a Bra, che si terrà alla biblioteca civica di via Guala giovedì 29 settembre alle ore 18, sarà ospite il professor Matteo Saudino. Insegnante da vent’anni di filosofia e storia nei licei di Torino, Saudino è noto soprattutto come ideatore del popolare canale YouTube di divulgazione filosofica e storica “BarbaSophia” (qui), che conta oltre 200.000 iscritti e più di 21 milioni di visualizzazioni. Lo abbiamo raggiunto per farci raccontare la sua esperienza e anticipare di cosa si parlerà nell’incontro braidese.
Quando e come nasce l’idea del canale Youtube?
Nel 2016, per gioco. Stavo tenendo una lezione su Pitagora, in un’occasione in cui molti allievi erano impegnati nei giochi per la matematica, e così metà classe era assente. Penso dunque di riprendere la lezione, così da poterla rendere disponibile per tutti. Al momento di caricare il file, un mio studente mi suggerisce di caricarlo su Youtube: pensavo fosse difficile, ma provando ho capito che era assai facile. Da allora ho continuato a caricare lezioni, che i ragazzi utilizzano spesso per prepararsi per le interrogazioni o per l’esame di stato. Il canale negli anni è cresciuto tantissimo, in particolare durante la pandemia, quando ha quasi raddoppiato gli iscritti, grazie alle tante dirette che facevo la sera per tenere compagnia alle persone parlando di filosofia e storia.
Che concezione ha dunque lei dell’insegnamento della filosofia? E che significato può dunque avere questa per i più giovani?
La filosofia ha molti livelli di apprendimento. Può essere molto difficile, ma anche essere divulgata in modo accessibile, mettendo in luce i grandi temi, come la giustizia, la filosofia, l’amore, quelli che incontriamo in tutti i giorni della nostra esistenza. Se l’approccio è di questo tipo, risulterà allora meno oscura. Il canale ha anche questo obiettivo, rispondere alle domande del presente cercando le risposte anche nel passato. Per ognuno di noi, allora, la filosofia è una bussola. Ma può essere ancora più utile per i giovani, che, rispetto ad adulti e anziani, hanno più bisogno di strumenti per orientarsi, perché hanno navigato meno nel mare della vita.
Uscendo da due anni complicati a causa della pandemia, come la scuola è cambiata? Quali sono le sfide per il suo futuro?
Il Covid ha messo in luce cosa non andava, ora bisogna cambiare, apprendere in un clima diverso. Come spiego nel mio libro "Cambiamo la scuola", uscito nel 2021, penso sia necessario tornare a una scuola che mette al centro realmente le persone, con un’accezione "umanista", ricollegandoci a quell’importante periodo storico del nostro Paese, in particolare per l’incontro tra la cultura umanistica e quella scientifica. Una scuola dove c’è confronto, dialogo, laboratorio, come comunità politica.
Ci può anticipare infine su cosa verterà l’incontro che terrà a Bra?
Il tema sarà l’elogio del pensiero ribelle, e per l’occasione presenteremo il mio ultimo libro, "Ribellarsi con filosofia". Parleremo dunque della filosofia come strumento per togliere opacità e mediocrità alla vita. Abbiamo bisogno di pensiero critico, di bellezza, di meraviglia come attitudine.
Gli "Aperitivi culturali", sono un’iniziativa organizzata dall’Ufficio Politiche giovanili del Comune di Bra con l’intento di spingere i giovani ad affrontare e a confrontarsi su importanti tematiche d’attualità. Il progetto è finanziato dalla Fondazione Crc nell’ambito del bando "Giovani in contatto" ed è realizzato con la collaborazione della cooperativa sociale Lunetica.
In Breve
sabato 02 dicembre
venerdì 01 dicembre
giovedì 30 novembre