Riceviamo e pubblichiamo integralmente la lettera inviata da Maurizio Paoletti, sindaco di Boves e coordinatore provinciale di Forza Italia.
***
"Egr. Direttore, Se i due anni della pandemia sono stati difficili per tutti, i prossimi saranno, a dir poco, difficilissimi. non si tratta di pessimismo ma di realismo, quel sano realismo che deve però sollecitare riflessioni pragmatiche e conseguenti azioni efficaci per garantire al nostro paese un futuro.
La legislatura che si aprirà il 26 settembre dovrà dare risposte immediate alla crisi energetica, alla svalutazione galoppante, al pericolo di default di imprese ed aziende ed alla contrazione del ceto medio verso strati di povertà sempre più rilevanti ma dovrà farlo anche con una programmazione di lungo periodo; il nucleare di ultima generazione non lo avremo tra due anni, ma se non partiamo ora non lo avremo mai.
E’ necessario migliorare il rapporto tra scuole ed università con il mondo del lavoro, in caso contrario continueremo a vivere il paradosso di questi anni con aziende che non trovano professionalità adeguate e persone “abili al lavoro” che vivono di reddito di cittadinanza sulle spalle di chi produce, subendo una tassazione che ha raggiunto livelli inaccettabili.
Gli scenari internazionali, in rapido stravolgimento, non sono di facile lettura ma è chiaro che la crisi che stiamo vivendo con la guerra in Ucraina cambierà inevitabilmente il mondo che abbiamo visto fino a poco fa.
Insieme a tutto ciò non dobbiamo però trascurare l’assetto del nostro Stato a tutti i livelli.
In questi anni, oltre ad aver smantellato la sanità, con una serie di riforme scellerate, si è assestato un duro colpo alle stesse Istituzioni ed agli Enti Locali.
La necessità di rivedere molti Enti ed abolire quelli inutili ha alimentato un populismo che ha ridotto la rappresentatività delle comunità territoriali aumentando le marginalità di molte aree; si sono ridotte le rappresentanze sia parlamentari sia nei consigli comunali, abolite le comunità montane, stravolte le province diventate enti di secondo livello con competenze ridotte in un crescendo di burocrazia e di vincoli che hanno causato gravi danni al territorio ed alla popolazione che ora sono sotto gli occhi di tutti.
Nella recente presentazione dell’amico Roberto Dalmazzo, sindaco di Lagnasco, alla presidenza della provincia che chiamerà gli amministratori dei comuni della Granda al voto in concomitanza con le elezioni politiche, il collega, neosindaco di Savigliano, Antonello Portera ha invitato i rappresentati delle forze politiche presenti a rivedere al più presto sia la legge elettorale per l’elezione del Parlamento sia quella per le elezioni provinciali; condivido pienamente la richiesta.
Restituire il potere decisionale diretto ai cittadini è il primo passaggio per una più ampia riforma dell’Ente che lo rivitalizzi sia in tema di competenze sia di risorse economiche ed umane. Nella prima repubblica la classe politica si formava nelle sezioni di partito che formavano i giovani da mandare nei consigli comunali, in quelli provinciali e regionali per poi arrivare ai massimi livelli nazionali; da qui bisogna ripartire per creare una classe politica ed amministrativa all’altezza delle sfide che ci attendono.
L’on. Roberto Pella, vicepresidente vicario Nazionale dell’ANCI, in un recente incontro con i vertici di Forza Italia a Fossano ha garantito l’impegno sulla via delle riforme istituzionali per un presidenzialismo che rimetta al centro il voto popolare e per la riforma degli Enti Locali, non solo con l’estensione del terzo mandato ai sindaci fino a 15 mila abitanti ma anche verso una maggiore tutela per chi è chiamato a ruoli di responsabilità, sia penale sia contabile e con la semplificazione del codice degli appalti.
Ricostruire gli enti territoriali e mettere al centro l’importanza del voto diretto del cittadino, nella scelta dei propri rappresentati a tutti i livelli, è la prima terapia per far tornare affezione ad un paese i cui livelli di astensionismo iniziano a farsi preoccupanti".