Coltivare cannabis secondo le regole. Detta così può sembrare una contraddizione, ma in realtà rappresenta uno dei settori emergenti dell'agricoltura, con margini di crescita e applicazioni decisamente ampie.
Dalla medicina alla cosmetica, dall'edilizia all'energia: la pianta che spesso viene indicata unicamente come fonte di sostanza stupefacente (con tanto di sequestri da parte delle forze dell'ordine di esemplari fatti crescere all'interno di serre casalinghe artigianali) può invece contribuire in maniera concreta all'economia del territorio, se utilizzata secondo la legge.
Ma è proprio sulla legge che le associazioni di categoria vogliono accendere i riflettori. Come spiega Cia Agricoltori italiani, che si è rivolta ai parlamentari e ai candidati alle prossime elezioni, facendone uno dei dieci punti di proposta in vista delle urne del 25 settembre. "La Cannabis è una coltura dalle enormi potenzialità in tutti i campi, ma che sconta ancora una normativa non chiara. Per questo, i Florovivaisti di Cia chiedono di garantire finalmente: l’accesso al credito anche alle imprese canapicole, la liberalizzazione della vendita di cannabis per CBD (uno degli estratti della pianta, che però non ha proprietà psicoattive), la riproduzione per via agamica della pianta, l’investimento in nuove varietà per i diversi usi, la prima trasformazione agricola di tutte le parti della pianta, la definizione di un valore di THC entro il quale tutte le parti della pianta siano commerciabili e la ristrutturazione dei mezzi di produzione per la produzione dei prodotti farmaceutici".
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