Centinaia di persone hanno aspettato e accompagnato la bara dell'imprenditore Alberto Balocco sul sagrato della Cattedrale di San Giovenale a Fossano con un lungo applauso commosso e sentito. In prima fila la famiglia, la moglie Susy Pinto e i figli Diletta, Matteo e Gabriele, oltre alla sorella Alessandra.
Una cittadina in lutto che ha portato oggi l'ultimo saluto al presidente e amministratore delegato dell’omonima industria dolciaria conosciuta in tutta Italia. Alberto Balocco aveva appena compiuto 56 anni, vittima di un tragico incidente in montagna insieme all'amico Davide Vigo: venerdì 26 agosto un fulmine li ha folgorati mentre percorrevano in sella alle proprie e-bike il sentiero dell'Assietta nel territorio comunale di Pragelato.
IL SALUTO IN CHIESA
Un lungo applauso è nato dal sagrato del Duomo gremito di persone fino a tutta la larghezza di via Roma nel giorno dell'ultimo saluto al "signor Balocco", nel momento in cui le sue spoglie sono giunte di fronte alla chiesa. Due ali di folla, la sua Fossano, i suoi operai e collaboratori hanno atteso il feretro ricoperto di rose bianche, insieme al vescovo Piero Delbosco e al parroco don Ezio Bodino.
Presente il gonfalone della Regione Piemonte, quello della città Fossano, della Juventus F.C. e della Protezione civile provinciale. Davanti alla chiesa due cordoni ai lati con i dipendenti in polo bianca griffata Balocco. Schierati in segno di rispetto anche le squadre di calcio giovanile sponsorizzate Balocco.
In questo commovente e caldo abbraccio la città di Fossano ha ricordato e salutato Alberto Balocco: è lutto cittadino e il Comune ha rimandato i propri eventi settimanali cosi come la Fondazione Fossano Musica.
IL MONDO IMPRENDITORIALE E POLITICO
Per l’ultimo saluto a Balocco, anche una nutrita rappresentanza del mondo dell'imprenditoria della politica e delle forze dell'ordine.
C'erano i senatori Giorgio Bergesio, Marco Perosino e Mino Taricco e i deputati Monica Ciaburro e Flavio Gastaldi, il presidente della Fondazione CRT Giovanni Quaglia, l'europarlamentare Gianna Gancia, il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, i consiglieri regionali Paolo Demarchi e Matteo Gagliasso, il vice presidente della Provincia Massimo Antoniotti, il sindaco di Fossano Dario Tallone con tutto il consiglio comunale, oltre a tantissimi amministratori del territorio con la fascia tricolore. Tra di loro anche il consigliere comunale di Torino Paolo Damilano, ex candidato sindaco del capoluogo di Regione.
Presenti anche il presidente della Fondazione CRF Gianfranco Mondino, quello della CRF Antonio Miglio col vice Enrico Serafini, il presidente di Camera di Commercio e Confindustria Cuneo Mauro Gola, quello dell'Ascom Fossano Giancarlo Fruttero, l'ex presidente della Camera di Commercio di Cuneo Ferruccio Dardanello e il presidente della Confcommercio Cuneo Luca Chiapella.
Tra i banchi, il vicesindaco Giacomo Pellegrino e Clemente Malvino, presidente di Confartigianato Fossano.
L'OMELIA DEL VESCOVO
Toccanti le parole del vescovo Piero Delbosco: "Siamo rimasti tutti sbigottiti e tutti uniti nel silenzio, come la famiglia ci ha chiesto. Perché? Perché proprio loro? Perché proprio lui? Perché Dio permette ciò? Non bisogna vergognarsi...Come abbiamo ascoltato dalla prima lettura dal libro di Giobbe, ricorrono le nostre stesse domande. Dio non poteva essere ingiusto così decide di tacere.
Facciamo frutto di cio che Alberto ci ha lasciato. É riuscito a unire innovazione e imprenditoria con affabilità e gentilezza. Non voglio dilungarmi, semplicemente lo affidiamo alla madre della divina provvidenza".
IL RICORDO DELLA FAMIGLIA
Alla figlia il compito di leggerne un ricordo particolarmente intimo: "Provo a raccontare chi fossi, ma non ho la tua capacità - ha detto - . La fortuna è il sentimento che sperimentiamo ora, nonostante tutto. Fortuna per aver conosciuto una persona che è stata la migliore in ogni ruolo che ha assunto. Per il coraggio, per la carezza, per il tuo sorriso. Perché, ora, per tutto ciò che faremo penseremo 'papà farebbe così'. Da orgoglio e punto di riferimento sei diventato il nostro mito. Ti amiamo e ti ameremo sempre".
L'INTERVENTO DEL SINDACO
"Quando la vita di un uomo si spegne rimane quel che ha seminato. E la nobiltà di un uomo giunge se egli lavora onestamente: così abbiamo conosciuto, Alberto, la tua mitezza e capacità, i tuoi occhi che sorridevano, il tuo entusiasmo. E la tua concezione del lavoro non come 'affare di categoria' ma sempre teso a dare opportunità a tutti" ha detto il sindaco di Fossano.
"Da te sempre poche parole e tanta concretezza. Davanti al destino ci si chiede se la vita non sia troppo crudele, ma non va mai persona la speranza nel fatto che la vita abbia davvero un senso - ha continuato - . Oggi ci stringiamo tutti attorno a te e alla tua famiglia, ben consapevoli che hai raggiunto un posto sicuro, quello che spetta ai buoni come te".