L’estate è ormai agli sgoccioli e con l’arrivo della nuova stagione sembra essere entrata nel vivo quella che per tante persone è una vera e propria passione: la raccolta dei funghi.
È durante l’autunno che nei nostri boschi crescono le specie migliori, più buone e profumate. L’annata finora è stata generosa solo a macchia di leopardo in primavera, mentre l’estate, complice la prolungata siccità che non ha permesso il proliferare delle spore, si è presentata carente di funghi.
Dopo i primi temporali di metà agosto, sembra però aver svoltato. Non ovunque, ma in alcune zone i “fungaioli” stanno incominciando a deliziare occhi e palato.
Le immagini che vi proponiamo ci giungono dalla Valle Po: nei boschi intorno ad Ostana dove Elena, una nostra lettrice, sta facendo “caccia grossa”.
“Sono dovuta tornare indietro per svuotare il cestino – scrive nel messaggio inviatoci – ora torno nei boschi e completo la raccolta. Il fungo è un mistero”. Non male davvero.
Oltre che fortunata, Elena sembra essere anche buongustaia: appartengono infatti tutti alla specie più pregiata, la “Boletus edilis” più comunemente conosciuta come “porcino”, i funghi raccolti. Sono tante, però quelle commestibili.
Ma attenzione, se non si conosce perfettamente cosa si sta raccogliendo i funghi è meglio lasciarli lì dove sono, perché possono essere molto pericolosi. Qualcuno addirittura mortale: come l’Amanita muscaria, spesso confusa con il pregiatissimo ovolo (Amanita Caesarea), non a caso detto “reale”.
Altra cosa da tenere a mente prima di avventurarsi nei boschi è la regolamentazione.
Innanzitutto occorre sapere che non per tutte le specie è necessario il tesserino per la raccolta: non è richiesto, infatti, per alcune specie di basso pregio commerciale quali chiodini o famigliola buona, specie diverse del genere Morchella, le gambe secche, le orecchione, il coprino chiomato e la mazza di tamburo.
La durata ed il costo del tesserino, usufruibile su tutto il territorio regionale, sono variabili: va dai 5 euro giornalieri ai 10 € per la raccolta settimanale, 30€ per il mensile, 60€ biennale, fino ai 90€ per avere il tesserino valido tre anni.
La raccolta è consentita per la quantità giornaliera ed individuale di tre chilogrammi complessivi, ma i proprietari, l'usufruttuario, l'avente titolo giuridico e il coltivatore del fondo, nonché i loro parenti e affini di primo grado, non sono tenuti al rispetto di tali limiti quantitativi e al possesso del tesserino.
Ovviamente per chi non rispetta le regole sono previste delle sanzioni, che possono variare dai 30 euro per ogni 500 grammi raccolti in più rispetto la quantità consentita, fino ad un massimo di 240€ se si viene scoperti senza tesserino.
Attenzione anche a come si raccolgono i funghi, al loro trasporto e la conservazione: se eseguiti in modo non corretto potreste vedervi comminata una multa di 90 euro.
E allora, tesserino alla mano e soprattutto equipaggiati, non vi resta altro che avventurarvi nei magnifici boschi delle nostre montagne... sperando nella buona sorte!