Dopo le recenti notizie che hanno coinvolto i lavori di completamento dell'Asti-Cuneo - la cui continuità, per quanto riguarda il lotto 2.6 sub B e quello sub A, potrebbe non essere assicurata a causa di lungaggini burocratiche - anche l'UNCEM torna a toccare 'l'affaire A33'. Riproponendo una richiesta fatta nel 2020 all'indomani del via libera del Cipe alla ripresa dei lavori: la sospensione del pedaggio tra i caselli di Cherasco e Govone.
"Avevamo fatto una domanda, ancora senza risposta - si legge in un comunicato stampa ufficiale - . Perché si paga il pedaggio di 0,70 centesimi a Cherasco dopo aver appena pagato a Marene? E perché si paga prima, dall'altra parte del troncone monco, alla Barriera di Govone?"
"Uncem si è sempre unita, già con il Presidente Lido Riba, alle mobilitazioni di Comuni, Enti territoriali, imprese e associazioni per chiedere la conclusione dei lavori della autostrada. È importantissimo".
Bussone e Colombero: "Eliminate il pedaggio e concludete l'arteria"
Anche i presidenti nazionale e regionale sottolinea come sia assurdo "pagare a Marene, al casello della A6, e poi pagare per salire nelle Langhe a Cherasco, pochi chilometri dopo".
"Che non siano aumentate le tariffe nel 2022 è effimero. Quel pedaggio di 0,70 euro per fare dieci chilometri, una galleria, va immediatamente eliminato su un arteria che unisce territori, montagne e pianura, che è metromontana per eccellenza. Ma che va conclusa come il Presidente Cirio e tanti Parlamentari hanno chiesto da tempo".