Il 7 giugno scorso la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha emesso una storica sentenza contro la Russia per la persecuzione nei confronti dei Testimoni di Geova. La Corte ha dichiarato illegale il divieto imposto dalla Russia nel 2017 alle attività dei Testimoni di Geova. La Corte ha dichiarato illegale anche la proscrizione delle pubblicazioni cartacee e del sito jw.org. Alla Russia è stato intimato di interrompere tutti i procedimenti penali in corso contro i Testimoni e di rilasciare chi è in prigione. È stato inoltre ordinato alla Russia di restituire tutte le proprietà confiscate o in alternativa di pagare 59.617.458 euro come risarcimento per i danni materiali. Infine alla Russia è stato ingiunto di pagare ai ricorrenti un totale di 3.447.250 euro per danni morali.
La sentenza si riferisce a 20 casi portati all’attenzione della Corte tra il 2010 e il 2019 e coinvolge oltre 1.400 ricorrenti, sia singoli testimoni di Geova sia enti giuridici, ma questa sentenza riguarda molte più persone. Nella sentenza viene stabilito che la Russia “deve adottare tutte le misure necessarie per garantire che vengano interrotti tutti i procedimenti penali in corso contro i Testimoni di Geova [...] e rilasciare tutti i Testimoni che sono stati privati della loro libertà”. La sentenza scagiona tutti i fratelli e le sorelle dentro e fuori la Russia perché stabilisce legalmente che sono cittadini rispettosi della legge e che sono stati ingiustamente accusati e imprigionati.
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giovedì 12 settembre