La nocciola, un prodotto d’eccellenza del territorio di Langhe e Roero, tutelata dalla denominazione nocciola Piemonte I.G.P., deve fare i conti con la siccità e le alte temperature?
Come per i vigneti, anche per gli appezzamenti coltivati a nocciolo, si prende in considerazione questo periodo di caldo pienamente estivo in un periodo dell’anno in cui le temperature dovrebbe assestarsi sui 28°-30° C di massima. I picchi da fine maggio sono costantemente sui 34°/35° C e le precipitazioni praticamente azzerate.
Una situazione che può portare problemi alla nocciola? Lo abbiamo chiesto ai produttori ed a chi la rappresenta a livello istituzionale.
CONSORZIO DI TUTELA DELLA NOCCIOLA PIEMONTE I.G.P.
Il Consorzio di Tutela della Nocciola Piemonte I.G.P. associa circa mille realtà tra aziende singole e soci di cooperative agricole ed è l’unico organismo riconosciuto dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali per lo svolgimento delle funzioni di tutela, vigilanza, valorizzazione e promozione della Nocciola Piemonte I.G.P.
La presidente è Isabella Ciattino che dichiara: «Non abbiamo ancora riscontrato problemi gravi ma si attenti alla situazione. Le terre vocate non stanno patendo molto il problema della siccità, e le zone nuove di coltivazione le stiamo monitorando. Il nocciolo è una pianta dall’ apparato radicale abbastanza ampio, ed è considerato forte, ma si spera che nei prossimi mesi possano tornare le precipitazioni e temperature più consone.
Arriviamo dagli anni di pandemia, dalla gelata del 2021 e continuiamo a combattere contro la cimice. Stiamo cercando soluzioni tutti insieme, e le associazioni di categoria si stanno impegnando molto.
Da parte nostra continuiamo a valorizzare la nocciola Piemonte I.G.P. con la lotta alla contraffazione, per tutelare il marchio. Ad inizio dell’anno durante il sequestro di prodotti alimentari contraffatti erano presenti anche articoli a base di nocciole: un episodio di cui si è parlato a livello nazionale.
Questi episodi confermano come si voglia copiare la qualità con prodotti scadenti e di come sia necessario combattere questo fenomeno per tutelare anche un mercato vivo che capisce che l’eccellenza rende prestigioso il lavoro dei produttori e regala le giuste sensazioni al palato. La sfida è continua, e speriamo che il clima non ci metta troppo i bastoni tra le ruote».
AZIENDA AGRICOLA MATTIA TARABLE
Tarable Giuseppe che, con il figlio Mattia, gestisce l’azienda con appezzamenti di nocciolo nel Roero, dichiara: «Abbiamo notato che in generale le piante presenti sulle colline dove il terreno è più sabbioso stanno iniziando a soffrire un po’ la situazione, mentre in pianura la poca irrigazione che si può fare dona un piccolo aiuto, ma non è la soluzione al problema.
In generale si dovrebbe essere più attenti all’ambiente, inquinando bene anche nelle campagne. E non lo dico perché la nostra è una produzione bio, ma per il bene del territorio, in cui non si coltiva solo nocciolo, ma anche la vite.
Se guardiamo alla stagione posso dire che la quantità non manca ma bisogna vedere cosa succederà in estate. Credo che siccità e inquinamento in generale saranno i problemi del futuro. Per fortuna il mercato apprezza la qualità e, grazie alle vendite online, non abbiamo patito molto il periodo di rallentamento dovuto alla pandemia».
CORILANGA, SOCIETÀ COOPERATIVA
Questa realtà, nata nel 2010, riunisce aziende medio-piccole soprattutto dell’Alta Langa. A parlare è il vice presidente Alessio Porro che afferma: «In generale la siccità è sicuramente un problema che si protrae dallo scorso anno e speriamo che non peggiori. Detto questo in Alta Langa come qualità del prodotto non abbiamo avuto problemi lo scorso anno, invece per chi ha appezzamenti più in pianura ha raccolto un prodotto che aveva patito siccità e caldo.
Quest’anno la produzione sembra buona, e speriamo che le piante non risentano troppo di questo caldo perché arrivano già da un anno difficile. A mancare sono soprattutto le precipitazioni: si dice che i mm d’acqua siano in linea con quelli degli ultimi anni, ma sono sproporzionati: ci dovrebbe essere più costanza di precipitazioni. Se continua così ci saranno problemi.
A livello di mercato abbiamo lavorato finché i clienti hanno tenuto aperto per la vendita diretta, poi si è ripartiti gradualmente con un buon recupero ed ora gli ordini importanti e più costanti, ma alcuni mercati esteri stanno facendo fatica a ripartire a pieni giri, anche nei rapporti con i fornitori,
senza dimenticare gli aumenti delle materie prime che incidono sul prezzo finale del prodotto».
AZIENDA AGRICOLA CUOR DI NOCCIOLE
Marco Robaldo, papà di Alberto Robaldo dell’azienda agricola bio Cuor di nocciole a Cravanzana, afferma: «Qui in Alta Langa il clima è sempre complessivamente fresco, e, con il terreno a medio impasto e argilloso che permette di affrontare meglio la siccità, crea una situazione favorevole per la coltivazione del nocciolo. Vedendo la vegetazione attuale non ci sono danni a livello di pianta.
Devo dire che ci sono altri problemi: la cimice asiatica e la cascola, che non sappiamo da cosa sia provocata, e che, in Alta Langa, specialmente negli appezzamenti con età di 30/40 anni è più evidente e ha provocato già un danno sul 15/20%. Negli ultimi 4 anni ha devastato i nostri noccioleti con perdita di almeno il 50% della produzione.
La cimice invece la stiamo combattendo con il sistema delle trappole con i feromoni in cui restano appiccicate al cellophane: ne abbiamo piazzate 60 ed abbiamo già catturato ben 6 mila insetti che, in questo periodo, si stanno riproducendo. Per ora questo sembra il metodo migliore per combatterle. Tornando all’argomento della siccità è ovvio che la pioggia aiuterebbe per la maturazione del frutto, e speriamo che la siccità non diventi un problema».
CONFRATERNITA DELLA NOCCIOLA DI CORTEMILIA
Una realtà che da sempre vuole tutelare e rappresentare l’eccellenza della nocciola, di cui è ambasciatrice attraverso manifestazioni e appuntamenti importanti.
Il presidente Ginetto Pellerino riflette così: «La situazione è preoccupante. I noccioleti, soprattutto gli impianti più recenti, hanno bisogno di essere irrigati e l'acqua scarseggia. La Langa ha problemi storici di scarsità d'acqua. Ho apprezzato quanto ha detto domenica a Bosia Mauro Corona, personaggio "sui generis" ma con i piedi ben piantati a terra e profondo conoscitore dei territori montani. E' il momento di fare sinergia, di condividere insieme, produttori, tecnici, trasformatori, amministratori pubblici e politici, i metodi e le risorse per contrastare gli effetti del cambiamento climatico. Prima che sia troppo tardi».