Il caldo continua a non concedere tregua, la pioggia non accenna a cadere. Il risultato? Il Piemonte si ritrova alle corde ad affrontare il problema della siccità. Dopo aver incontrato i proprietari degli invasi, il presidente Cirio prepara quindi una missione a Roma, per chiedere al Governo lo stato d'emergenza e discutere su come affrontare questa fase di difficoltà, magari con misure più stringenti.
Siccità, la Regione prepara il viaggio a Roma
"Domani saremo a Roma, c'è una conferenza delle Regioni con i presidenti e il capo dipartimento della protezione civile Fabrizio Curcio. Crediamo che la protezione civile possa servire, l'ha già dimostrato in pandemia" - ha confermato Marco Gabusi, assessore alla Protezione Civile della Regione Piemonte. Che il tema, per dimensione, vada affrontato a livello nazionale ormai evidente. Sia nel presente che per il futuro, come ammesso dallo stesso assessore: "Immaginiamo che sarà cosi anche i prossimi anni". La strategia della Regione è chiara: intervenire immagazzinando acqua in tutte le maniere, recuperando quella piovana e sfruttando i pochi violenti temporali che colpiscono il Piemonte.
Restrizioni per l'uso dell'acqua? La situazione
Dal viaggio a Roma, la delegazione piemontese potrebbe tornare con una novità: un razionamento più esteso e non mirato, come effettuato fino ad ora. Con un provvedimento regionale che "obblighi" tutti i comuni piemontesi a risparmiare acqua. Si tratta di un'ipotesi al vaglio, non di una certezza: "Abbiamo fatto un incontro con i consorzi irrigui e nominato Marnati come coordinatore dell'emergenza: il presidente ha chiesto cosa serviva ai consorzi irrigui e agli ambiti territoriali delle acque. Dopo l'incontro di domani decideremo se adottare ulteriori provvedimenti".