A un mese dalla trebbiatura, la produzione di grano cuneese fa ben sperare per qualità e quantità malgrado la siccità, con oltre 20.000 ettari coltivati e un raccolto stimato di 140.000 tonnellate. Lo afferma Coldiretti Cuneo che evidenzia come tale produzione non copra neppure la metà del fabbisogno della Granda.
La crisi sui mercati mondiali generata dalla guerra in Ucraina, con le quotazioni del grano in balia delle tensioni geopolitiche, rende sempre più forte la necessità di auto-approvvigionamento – rimarca Coldiretti – in controtendenza con il trend degli ultimi 10 anni che hanno visto la scomparsa di un campo di grano su 5.
“Occorre raddoppiare la produzione di grano cuneese puntando sul progetto di filiera Grano Piemonte che abbiamo lanciato a livello piemontese insieme al Consorzio Agrario del Nord Ovest per valorizzare il nostro frumento tenero e ottenere prodotti da forno dolci e salati con farine di ottima qualità, rispondendo così alle esigenze dei consumatori, sempre più attenti alla provenienza degli ingredienti”, dichiara il presidente di Coldiretti Cuneo Enrico Nada.
“Un quinto della superficie cuneese seminata a grano nell’autunno scorso, pari a 4.000 ettari – spiega il direttore di Coldiretti Cuneo Fabiano Porcu – utilizza per il secondo anno il mix 'GranPiemonte' composto da quattro varietà di frumento tenero nel rispetto di un disciplinare di produzione attento all’ambiente e alla biodiversità del nostro territorio”.
“Vogliamo ricordare all’agroindustria virtuosa la nostra disponibilità ad ampliare questa filiera per un’ulteriore valorizzazione dei prodotti lievitati prepararti con grano piemontese e per la definizione di prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione, come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali”, conclude Nada.
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