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Attualità | 19 maggio 2022, 15:53

Cade davanti all'ospedale e deve chiamare l'ambulanza per fare i 150 metri che lo separano dal Pronto Soccorso

Una storia che ha dell'assurdo quella che ci ha raccontato un lettore. E' accaduta al padre, di 89 anni. Dall'ospedale nessuna replica. Ma non è colpa di nessuno, sono le regole. L'assicurazione, fuori dal perimetro ospedaliero, non copre i medici

Cade davanti all'ospedale e deve chiamare l'ambulanza per fare i 150 metri che lo separano dal Pronto Soccorso

Una vicenda che ha dell'assurdo. Che fa capire quanto le regole, la burocrazia e le leggi prevarichino il buon senso o quello che, visto da fuori, sembrerebbe il più normale dei comportamenti, specialmente quando ad essere coinvolti sono dei medici e una persona bisognosa di cure.

Ma le cose non sono mai lineri.

Ci ha scritto una persona, per segnalare quanto accaduto al padre, un uomo di 89 anni. Nei giorni scorsi l'uomo è stato accompagnato in ospedale dalla nipote. Doveva effettuare un tampone in vista di un ricovero in Cardiologia. Purtroppo, a 50 metri dalla porta di ingresso dell'ospedale, è caduto.

"Non è più riuscito a rialzarsi, mia figlia che lo accompagnava e alcuni passanti lo hanno soccorso e assistito, in seguito si sono recati in Pronto Soccorso per chiedere aiuto. Qui è stato risposto che nessuno poteva intervenire direttamente, in quanto l'anziano si trovava fuori dal perimetro ospedaliero".

Per farla breve, nessun medico o infermiere del Pronto Soccorso poteva prenderlo in carico lì sul posto, ma è stato necessario attivare la rete territoriale, per cui chiamare il 112, che ha mandato un'ambulanza.

"Dopo un'attesa di 50 minuti sul marciapiede davanti alla porta dell'ospedale, è stato soccorso da un'ambulanza proveniente da Busca che lo ha caricato e trasportato per 150 metri fino al PS...!!!

A me sembra che i fatti successi rasentino la follia, un anziano di 89 anni cardiopatico con altre patologie e protesi all'anca lasciato a terra davanti all'ospedale senza soccorsi!? Penso che nulla sia imputabile né al personale del PS né a quello dell'ambulanza intervenuta che ringrazio per la gentilezza e professionalità dimostrata. Mi chiedo, però, se si possa anche morire per il rispetto di una procedura che è evidentemente sbagliata e ottusa", conclude il signore che ci ha scritto. 

Dall'ospedale hanno deciso di non replicare. Contatteranno direttamente la persona. 

Ma perché non è stato possibile intervenire? 

Per una questione di copertura assicurativa. Evidentemente non valida fuori dal perimetro ospedaliero, dove è caduto l'anziano. Va detto che, se fosse stato ravvisato un pericolo di vita, cosa che non era, essendo il signore lucido e vigile e assistito dalla nipote e da altre persone, l'intervento ci sarebbe stato, primariamente perché è un dovere deontologico. Ma trattandosi di un lieve trauma - certo, su una persona di 89 anni - che poi, dopo la visita, non ha nemmeno comportato il ricovero, le procedure e le regole impediscono ai sanitari, ovunque, di intervenire fuori dagli spazi in cui l'assicurazione li copre.

Quindi, nonostante l'assurdità della situazione, l'anziano ha dovuto attivare l'assistenza territoriale e aspettare 50 minuti l'ambulanza per fare 150 metri e raggiungere il Pronto Soccorso.

Barbara Simonelli

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