Era appena passata la mezzanotte di una sera del giugno 2019 quando un ragazzo, intanto imputato davanti al Tribunale di Cuneo per furto aggravato e insolvenza fraudolenta, fece chiamare da un amico un taxi che li accompagnasse dall’ex mercato delle uve a Boves.
Al termine della corsa però l’imputato rubò il tablet al taxista e poi, insieme all’altro passeggero, scappò senza pagare. Sporta denuncia per furto, il taxista riferì ai Carabinieri di essere stato chiamato da un cellulare per la prenotazione della corsa. Il telefono apparteneva però all’amico del responsabile del furto che, giudicato in abbreviato, ha poi risarcito il danno.
Il tablet rubato, dotato di Gps, portava invece all’indirizzo dell’abitazione di Boves del secondo giovane. Qui a seguito di perquisizione, venne rinvenuta solo la scheda Sim del dispositivo.
Il giudice ha ora condannato quest’ultimo a 8 mesi di reclusione, col beneficio della sospensione condizionale ed esclusa l'aggravante, oltre al pagamento di 200 euro di multa per il furto aggravato, e ha stabilito altresì il non doversi procedersi per l'insolvenza fraudolenta, come richiesto invece dall'accusa.
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