Due donne, madre e figlia, sono state condannate dal Tribunale di Cuneo a 16 giorni di reclusione, oltre al pagamento delle spese processuali, per aver oltraggiato i Carabinieri.
I fatti ora oggetto della sentenza pronunciata dal Tribunale al termine di un processo nel quale le imputate si erano avvalse del rito abbreviato, si svolsero a Saluzzo nel maggio 2020, quando vigeva ancora l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto.
Quel giorno, madre e figlia si trovavano al bar e quest'ultima, alzatasi dal tavolo per andare a comprare le sigarette, non indossò la mascherina. A quel punto la notarono i Carabinieri che la multarono nuovamente. La donna diede in escandescenza e con lei la madre, che la raggiunse e iniziò a insultare i militari.
“Gli dissi che avevano rotto – si è difesa la figlia in aula -. Ero nervosa. Ho sbagliato e sono sbottata: non era la prima volta che venivo multata perché senza mascherina. Non avrei dovuto parlare e farmi semplicemente controllare i documenti. Ho detto loro di 'finirla con queste stupidaggini', di farmi questa multa che dovevo andare a pranzo. Mia madre è intervenuta quando il carabiniere mi ha messo una mano sulla spalla per condurmi verso l'auto di pattuglia per i documenti. Ribadisco, ho sbagliato e chiedo scusa”.
Denunciate per oltraggio a pubblico ufficiale, per le imputate il pubblico ministro ha chiesto la condanna. Il difensore delle donne ha sostenuto che quella reazione fosse una manifestazione di stizza, in quanto avrebbero interpretato l’azione delle autorità come persecutoria.