La meglio gioventù, oggigiorno, non può non occuparsi di climate change e ambiente. Perché ne va del suo stesso futuro.
E' da questa istanza e consapevolezza che ha preso vita il progetto di Wild Life Protection (VLP), un'associazione voluta e fondata da Stefano Alessandria, assieme al fratello Giulio e a Umberto Boffa. Di Roddi, sono studenti del classico e dello scientifico di Alba.
Hanno iniziato a interessarsi del tema ambientale e delle specie animali in via di estinzione quando erano molto giovani, attorno agli 11 anni. Non potevano ufficializzare la loro attività e il loro impegno, in quanto minorenni. Ma hanno comunque creato un blog in cui parlavano di animali e natura e divulgato il proprio impegno proprio fra i coetanei, nelle scuole.
Due mesi fa, quando Stefano è diventato maggiorenne, sono stati pronti a partire con l'associazione, che conta già una quindicina di soci iscritti, tutti ragazzi, e un centinaio di sostenitori.
Lo scopo principale dell'associazione è quello di raccogliere fondi da destinare ad enti e associazioni, in Italia e nel mondo, in prima linea in queste battaglie. C'è quella che aiuta i cuccioli di elefanti rimasti orfani a causa del bracconaggio in Kenya oppure quella che recupera gli uccelli kiwi e gli animali a rischio in Nuova Zelanda. Ma c'è anche il Centro recupero ricci "La Ninna di Novello". Sono dieci, al momento, le realtà alle quali la Wild Life Protection destina i fondi che riesce a raccogliere.
Per farlo, i tre amici sono pronti ad organizzare eventi ed iniziative e a chiedere il supporto delle istituzioni, come hanno già fatto a Roddi e ad Alba. Proprio a Roddi hanno organizzato una mostra di fossili, con la quale sono riusciti ad iniziare la loro attività.
Ma sono anche presenti nelle scuole per sensibilizzare i loro coetanei sui temi ambientali.
"Eravamo tre bambini che volevano salvare il mondo", racconta Stefano. "Ora possiamo muoverci in modo più ufficiale e chiediamo il sostegno di chi crede che la causa ambientale sia la più importante da affrontare. Vogliamo arrivare alle istituzioni, perché crediamo che manchi ancora la consapevolezza che se non si agisce insieme e con tempestività, le conseguenze saranno terribili per tutti. Ci crediamo da quando eravamo piccoli. E siamo ancora qui, insieme, per difendere la natura".