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Attualità | 11 aprile 2022, 14:41

Autostrada Asti-Cuneo, Bo in missione a Roma con Cirio: "Ora la Via per stringere i tempi"

Due giorni di incontri nei ministeri delle Infrastrutture e della Transizione Ecologica. Alba in pressing sulla gratuità della tangenziale

Il sindaco Bo col governatore Cirio e l'assessore regionale Gabusi sul cantiere dell'autostrada

Il sindaco Bo col governatore Cirio e l'assessore regionale Gabusi sul cantiere dell'autostrada

Completare l’iter autorizzativo del tronco Verduno-Cherasco nei tempi più rapidi, di modo da poterne avviare i lavori in continuazione con quello tra Roddi e Verduno, da mesi in corso di realizzazione da parte della società Itinera (gruppo Gavio) e la cui ultimazione è attesa entro la fine del 2022, con un anno di anticipo rispetto al primo cronoprogramma.

Questo l’obiettivo della Regione Piemonte, ma anche della società Asti-Cuneo Spa che, dopo il via libera deciso nei mesi scorsi da Torino, attendono che il Ministero Infrastrutture e Mobilità Sostenibili (Mims) e quello della Transizione Ecologica (ex Ambiente) si esprimano in merito alla valutazione di impatto ambientale (Via) dell’ultimo progetto ancora mancante al completamento, rivisto dopo che Governo e concessionaria si sono accordate per abbandonare il precedente tracciato in galleria in favore di un meno costoso attraversamento fuori terra.

Il tema nei giorni scorsi è stato al centro della trasferta romana voluta dal presidente della Giunta Regionale Alberto Cirio, volato nella capitale per verificare il buon esito delle verifiche ministeriali sul progetto. Con lui l’assessore regionale alle Infrastrutture e Trasporti Marco Gabusi e il sindaco albese Carlo Bo, che rientrato nella capitale della Langhe non nasconde un certo ottimismo sull’esito della missione.

"Secondo quanto confermato dalla concessionaria – ci spiega il primo cittadino – i lavori ora in corso sul tronco B, quello che parte dalla tangenziale albese per giungere ai piedi di Verduno, potrebbero concludersi con un considerevole anticipo, forse già a ottobre o novembre. In questo senso sarà molto importante creare le condizioni necessarie affinché il cantiere per la realizzazione della parte rimanente del lotto 2.6 possa partire senza soluzione di continuità con la prima tratta, così da anticipare il più possibile la definitiva ultimazione dell’opera".

In questo senso la delegazione di amministratori avrebbe ricevuto ragionevoli rassicurazioni da parte dei referenti dei due ministeri. In questa settimana da Roma dovrebbero arrivare alcune deduzioni al documento licenziato da Torino, per cui è difficile pensare che la Via possa arrivare entro l’atteso termine di sei mesi dall’invio del primo documento (la scadenza è fissata per il 18 aprile), ma tutto fa pensare che, soddisfatte le richieste di ulteriore documentazione partite dalla capitale, l’attesa autorizzazione possa arrivare ancora entro il mese in corso, così che l’intero iter autorizzativo possa venire completato entro l’estate.  
Su questo punto gli interessi del territorio e della concessionaria convergono, visto che quest’ultima ha tutto l’interesse a concludere il prima possibile un’infrastruttura in buona parte sottoutilizzata proprio perché incompiuta.  

Non meno importante, tra i temi affrontati durante i diversi incontri tenuti tra i due ministeri, quella relativo al mantenimento della gratuità della tangenziale albese.
"Un punto per noi fondamentale, per il quale abbiamo ricordato il sacrificio fatto a suo tempo con la rinuncia al lotto 2.5" prosegue a proposito il sindaco Bo, che in questo senso si è fatto portavoce delle istanze provenienti dal tutto il territorio albese, a partire dai comuni dalla Sinistra Tanaro. "Abbiamo ravvisato disponibilità da parte dei nostri interlocutori, per cui è ragionevole auspicare che anche su questo punto ci siano margini per arrivare a una soluzione positiva".

Convitato di pietra del confronto sull’asse Torino-Roma la comparazione indipendente che, su sollecitazione dell’Osservatorio per il Paesaggio di Langhe e Roero il Ministero della Cultura ha recentemente richiesto alla concessionaria, chiedendo di procedere al confronto tra le due ipotesi progettuali, quella in galleria e quella fuori terra, osteggiata dal sodalizio ambientalista per il forte impatto che l’opera avrebbe in termini paesaggistici. Ma anche su questo punto Regione e Comune sembrano dormire sonni relativamente tranquilli, convinti della correttezza del percorso col quale si è arrivato a sbloccare l’iter per il completamento.

Ezio Massucco

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