Alba-Chotyniec e ritorno. Tutto in tre giorni. Una “toccata e fuga” per la seconda missione umanitaria “Help for Ukraine” dell’associazione di protezione civile Proteggere Insieme che ha spedito 500 scatoloni pieni di farmaci e beni di prima necessità. La colonna dei mezzi ha portato a termine con successo la consegna effettuata nella cittadina polacca, situata nella zona orientale a soli 5 km dal confine con l’Ucraina, ultimo avamposto prima dei luoghi in cui si combatte.
Un risultato reso possibile grazie alla collaborazione con l’associazione giovanile FuturAlba, ed il supporto del comitato locale della Croce Rossa Italiana, della Città di Alba, della Diocesi, della Caritas, del Comune di Guarene, senza dimenticare il prezioso aiuto di numerose scuole del territorio e delle farmacie cittadine.
Tutto il materiale, dal valore complessivo di 165mila euro (di cui 75mila euro di prodotti medicinali) sarà molto utile ai volontari presenti sul posto che gestiscono un centro che attualmente accoglie circa 1800 profughi.
Il ritorno ad Alba è stato impreziosito dalla presenza di una mamma con la sua bambina, portate in Italia, e precisamente a Padova dove ad accoglierle c’erano parenti da Comacchio.
Roberto Cerrato, presidente di Proteggere Insieme, riassume così la seconda spedizione umanitaria: «Questa seconda missione ci ha portati a capire quali siano le vere priorità della vita, che il più delle volte, presi dai mille impegni, sembriamo coprire e non vedere. Siamo stati a poche centinaia di metri dal confine, in un campo profughi gestito da polacchi e ucraini, dove abbiamo consegnato il materiale raccolto, scortati dalla polizia che era stata avvisata dall’ambasciata italiana polacca.
Vedere la sofferenza negli occhi di donne, bambini e nonni, e pensare a come queste persone scappino via dalle loro case con poche cose nelle borse, fa provare emozioni indescrivibili.
Il nostro contributo è quello di portare la speranza ed i beni per poter affrontare questo terribile periodo, per donare un po’ di calore umano in un luogo dove i rumori della guerra sono ben udibili, come il missile che abbiamo visto e sentito cadere in direzione Leopoli nel pomeriggio di martedì 5 aprile».
La paura c’è, ma la speranza permette di accogliere e di aiutare: «In tutto questa situazione surreale – continua Roberto Cerrato - abbiamo consegnato medicine, cibi a lunga conservazione, acqua, biscotti, prodotti di igiene personale e intima, medicinali.
E, prima di partire per il ritorno, abbiamo accolto una mamma con la figlia provenienti da Kiev, per portarle in Italia. Le abbiamo caricate alla stazione di Przemysl, luogo a 20 km dal confine ucraino, diventato famoso perché crocevia di molti profughi accolti negli stanzoni della struttura, in attesa di una meta sicura.
Ringrazio tutti i 14 volontari tra i quali c’erano cittadini di Guarene, il produttore di vino Federico Ceretto, Leo Prunotto, che ha guidato per la maggior parte del percorso, e, in rappresentanza dei sindaci del territorio roerino, Silvio Artusio Comba. Intanto la raccolta continua per farci trovare pronti per una terza spedizione che speriamo di fare nel futuro prossimo. Per info si può contattare il numero 3358233560».
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