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In Breve

| 21 marzo 2022, 22:36

Oggi, per ogni tipo di rifiuto viene cercata una seconda vita

Ciò innesca un’economia circolare che fino a qualche anno fa era del tutto assente

Oggi, per ogni tipo di rifiuto viene cercata una seconda vita

Negli ultimi anni l’attenzione all’ambiente da un lato e la necessità di ottimizzare i costi dei prodotti dall’altro, hanno spinto le aziende a concentrarsi nella direzione della sostenibilità. Questo si è verificato anche nel settore degli imballaggi in plastica.

Si sono eseguiti test su materiali innovativi partendo proprio dagli scarti di lavorazione e da prodotti destinati allo smaltimento. Le difficoltà incontrate sono state molteplici: gli imballi devono possedere dei requisiti di resistenza ben determinati in alcuni range di temperatura, devono mantenere la loro performance nel tempo e soprattutto devono essere robusti perché fungono da protezione e imballo di altri prodotti.

SI sono mescolate diversi tipi di plastiche, tenendo conto del loro punto di fusione, delle loro velocità di raffreddamento e delle tolleranza dei ritiri e ovviamente considerando anche l’aspetto economico.

I risultati ottenuti hanno permesso anche di differenziare i prodotti in base al materiale rigenerato utilizzato.  Ad esempio per i pallets è stato possibile creare due linee: una gamma più performante in materiale plastico riciclato di prima qualità ed una più ecologica in termini di sostenibilità ed economica in termini di prezzo.

In entrambe le versioni il materiale utilizzato è materiale rigenerato, che proviene da scarti di lavorazione oppure da recupero di altri imballi giunti a fine vita (ad esempio cassette rotte e non più utilizzabili, tappi di plastica, parti in plastica di paraurti, ecc,) che viene macinato, separato da eventuale presenza di metalli, trafilato, granulato e poi riutilizzato. In altre parole, quello che fino a qualche anno fa era considerato rifiuto ora viene riqualificato.

Questo processo ha innescato anche un cambiamento di mentalità all’interno di ogni azienda. Ora per ogni scarto di lavorazione, per ogni sfrido, per ogni rifiuto viene cercata una seconda vita e tutto questo innesca un’economia circolare che fino a qualche anno fa era del tutto assente.

A parte settori specifici (aree bianche, settore farmaceutico, produzione alimentare), nella maggioranza dei settori il materiale rigenerato ha sostituito il vergine offrendo pari caratteristiche di performance e resistenza, garantendo la piena soddisfazione dell’utilizzatore.

Ing. Daniela Corno - CMP-Plast - Saluzzo (CN)

 

 

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