/ Curiosità

Curiosità | 20 marzo 2022, 07:15

STORIE DI MONTAGNA/4 - Stefania, una stella che deve ancora brillare! [FOTO]

"Ed ecco come nella sua vita arriva l’artigianato: per necessità, per impegnare la mente, perché aveva imparato dalla nonna a sferruzzare e creare con lana e perché, dopo varie riflessioni, le sembra un’ottima soluzione (…)"

STORIE DI MONTAGNA/4 - Stefania, una stella che deve ancora brillare! [FOTO]

Prosegue sulle pagine di Targato Cn il nostro appuntamento settimanale coi racconti di vita dalle valli cuneesi raccolti dalla scrittrice Cinzia Dutto.

***

La vita di Stefania non è stata a colori come i gomitoli che usa per le sue creazioni, è giovanissima ma le sue spalle hanno già retto molti pesi ma, nonostante tutto, eccola qua a inseguire il suo grande sogno.

A 16 anni i suoi genitori si separano e lei sceglie di stare con il papà. La sua vita cambia radicalmente perché si trasferisce nella casa delle vacanze in un piccolo paesino della Valle Stura. Da Farigliano, ai confini delle Langhe, si ritrova in montagna.

Il papà di Stefania, già reduce da un tumore ormai superato, dopo qualche tempo nella nuova casa confessa a sua figlia di essere di nuovo ammalato e purtroppo nel 2012 se ne va. Un duro colpo, ancora più doloroso perché accaduto improvvisamente e per scelta dello stesso Mario.

Stefania aveva 18 anni, una maturità da dare e si ritrova sola, con un dolore nel cuore quasi insormontabile. Era molto legata a suo papà e si rende conto dei piccoli gesti che stava facendo per garantirle un’indipendenza anche dopo la sua morte. Le fa prendere la patente, compra un freezer e lo riempie di cibo, continua in ogni instante a sorridere e dire che sta guarendo, mentre in realtà è ormai terminale. L’amore di un padre che sa di dover lasciare la figlia che ama.

Stefania quindi si ritrova davvero sola, ma decide di non tornare a Farigliano ma resta a Valloriate. Con suo papà stava bene con poco: un passeggiata dopo la scuola nei boschi, la tranquillità di quella casa isolata dal resto del mondo, la lettura di un libro davanti al caminetto e le escursioni in montagna iniziando ad affrontare anche percorsi più impegnativi, ormai la sua vita era questa e non poteva tornare indietro.

E’ proprio l’amore per la montagna, trasmesso da suo padre, e in particolare i percorsi estremi intrapresi con lui, che nasce in Stefania un sogno che cresce e diventa sempre più importante. Stefania cerca di superare la solitudine e la mancanza di suo papà, che prima era una presenza costante, che con il suo sorriso e la sua gioia, riempiva la casa ma, più passa il tempo, e più tutto le sembra insormontabile. Sogna che suo papà ritorni da lei, sente ancora la sua presenza e si chiude sempre più in se stessa. Decide così, per ritrovarsi, di fare il cammino di Santiago, parte dalla porta di casa sua, la chiude dietro di sé, e nei suoi passi, in solitudine, cerca di ritrovare un senso alla sua vita. Ci mette tre mesi, incontra persone, cammina in solitaria, pensa, si ritrova e arriva fino all’oceano. Deve capire cosa fare nella sua vita: nonostante sia un’ottima studentessa, lo studio non fa per lei, ma trovare un lavoro non sembra facile.

Ed ecco come arriva nella vita di Stefania l’artigianato: per necessità, per impegnare la mente, perché aveva imparato dalla nonna a sferruzzare e creare con lana e perché, dopo varie riflessioni, le sembra un’ottima soluzione. Inizia a creare berretti, sciarpe e a vendere le sue opere ai mercatini locali. La cosa la appassiona e, anche se non in modo soddisfacente, le permette di sopravvivere. Stefania, però, fatica nel rapporto con le persone: vendere non è proprio il suo mestiere. Passa un periodo in cui i soldi le mancano davvero, fa piccoli lavoretti in giro per sopravvivere e continua la sua produzione in modo devastante, ore e ore di lavoro per poter vendere ai mercatini e incassare il minimo per vivere. Alla morte della nonna, una piccola eredità, le consente di acquistare una macchina per creare tessuti. Si tratta di un macchinario che ormai è in disuso, ma per lei è perfetta!

Ed ecco le sue mani all’opera.

Impara a usare questa sua compagna fedele con meticolosità e sapienza e a creare con impegno e fantasia ma non è sufficiente per coprire tutte le spese. L’incontro con un ragazzo della Valle le dà la possibilità di trovare un lavoro in un ufficio, part time, e per qualche anno lavora, lascia l’artigianato, e senza la preoccupazione di non avere un reddito, inizia finalmente a coltivare il suo sogno e la sua passione: l’alpinismo. Incomincia a frequentare corsi, a rampicare, tutti i weekend va in montagna, va a sciare, torna finalmente la Stefania spensierata come era giusto che fosse per i suoi vent’anni.

Purtroppo la relazione naufraga e Stefania si ritrova di nuovo disperata. Inizia un periodo di lavoro in piccole fabbriche dove la fatica e lo stipendio sono inaccettabili, ma tiene duro. Arriva il Covid e viene lasciata a casa dalla cooperativa per cui lavora. Stefania, però, ora dentro di sé ha un sogno da realizzare: quando un fuoco ti arde dentro trovi la forza per andare avanti. Vuole passare le selezioni per i corsi da Guida Alpina. Vuole farlo per lei, per dimostrare che anche una donna può avere spazio in quel campo.

Stefania si tira su le maniche e ritorna a ciò che le viene meglio: l’artigianato!

Sperimenta però la vendita on line e inizia il suo successo. Riesce finalmente ad avere un guadagno, e molti scelgono i suoi prodotti come regali per Natale.

I lavori di Stefania sono bellissimi come il suo sorriso, semplici come lei ed i suoi modi, colorati come quando si illumina mentre scala le cime più impervie, caldi come la sua ospitalità, forti e duraturi come la passione per l’alpinismo ed unici come il sogno che sta portando avanti.

Dal frutto delle sue opere, tutto ciò che avanza, viene destinato all’acquisto di attrezzatura, a corsi di sci avanzato, a risparmiare per poi poter frequentare il tanto ambito corso da Guida Alpina. Ci sono giorni in cui lavora dalle 8.30 del mattino fino a notte fonda, la sua fedele compagna meccanica, per la maggior parte manuale, non si ferma un attimo, i ferri volano tra le sue mani ma lei ha un obiettivo e nulla la ferma.

Ci sono alcune storie, in questo percorso, che mi stanno lasciando un segno più di altre. Quella si Stefania è una di queste. Ho bevuto un tè in compagnia di una ragazza giovane, provata dalla vita, che dentro ha una voglia di vivere incredibile ma che non lo dimostra, che ha quasi paura di sorridere, che teme che la vita possa darle un'altra batosta, che pare distaccata ma non lo è. Non si rende conto di essere unica e speciale. Mi ha trascinato nella sua storia, ho visto i suoi occhi diventare lucidi quando abbiamo parlato di Mario, suo papà, e l’ho sentita fiera, motivata e felice quando mi ha mostrato l’attrezzatura per l’alpinismo, per poter arrivare al corso da Guida Alpina. Certo la strada è ancora lunga, ma lei va avanti ed io sogno con lei, perché più di altri si merita di realizzare ciò che desidera.

Ogni volta che raggiunge una cima dedica un pensiero al suo papà e sono certa che, nella brezza alpina della montagne o tra le nevi perenni, sicuramente lo raggiunge. 

Dopo questa storia, chi comprerà un meraviglioso prodotto di Stefania, saprà di aver preso parte alla realizzazione di un sogno!  “KNIT 4 A DREAM” il suo logo significa, appunto, “sferruzzare” per un sogno!

Link per contattare Stefania http://www.instagram.it/knit4adream

http://www.facebook.it/StefaniaLovera

Alla prossima domenica con un'altra incredibile storia della Rubrica Storie di Montagna.

Se ti vuoi raccontare sono sempre a caccia di storie: duttocinzia2@gmail.com, contattami!

Alla prossima settimana per un’altra speciale “Storia di Montagna”.

***

Cinzia Dutto nasce a Cuneo nel 1975. Fin da bambina è appassionata di montagna, che impara ad amare grazie al nonno materno, figura carismatica per lei importante. Nel 2009 ha pubblicato per Primalpe il volume di narrativa "Memorie d'asino", mentre nel 2021 ha dato alle stampe per L’Arabe Fenice "Il diario di Maria. Storie di donne sulle montagne della Resistenza". La passione per le buone storie, la scrittura e la montagna la portano ad aprire un blog (cinziadutto.com/), col quale inizia a "raccontare le persone, le scelte, le vite differenti". Si definisce una "cacciatrice di storie" e gira per la provincia alla ricerca di attori per i suoi racconti. Cinzia ha un profilo Instagram (cinzia_dutto_fanny) e una pagina Facebook (Fannydeicolli). 

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A APRILE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

WhatsApp Segui il canale di LaVoceDiAlba.it su WhatsApp ISCRIVITI

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium