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Attualità | 04 marzo 2022, 15:45

Pillole allo iodio, le prime richieste anche a Cuneo. Il presidente di Federfarma: "Un'isteria dannosa e insensata"

La minaccia e la paura della guerra nucleare stanno portando ad un boom di richieste e vendite in molti Paesi europei, soprattutto in Belgio

La dottoressa Carla Tosco con una confezione di Thirodium

La dottoressa Carla Tosco con una confezione di Thirodium

Dopo la corsa alle mascherine e ai gel disinfettanti, dopo quella alla vitamina D, scatenate dal Covid, adesso si sta scatenando la corsa alle pillole di iodio. Non ancora, al momento, in Italia.

Sta succedendo in molti Paesi europei, soprattutto in Belgio, dove la richiesta delle pillole anti-radiazioni è letteralmente esplosa. La paura innescata dall'aggressione dell'Ucraina da parte della Russia, con la minaccia e la paura della guerra nucleare, ha portato a un aumento incontrollato delle richieste di compresse a base di ioduro di potassio.

Ma qualcosa si sta muovendo anche in provincia di Cuneo, come ci conferma Carla Tosco, titolare della farmacia Bottasso di via Roma. "Da un paio di giorni stiamo ricevendo richieste e ordini di queste pastiglie. Stiamo facendo una piccola scorta, ma non c'è tanta disponibilità".

E ci mostra una confezione di Thirodium, 30 compresse al costo di 12 euro.

Nessuna richiesta, invece, alla farmacia Della Valle di piazza Galimberti.

Come funzionano queste pillole? Attraverso l'assorbimento di iodio non radioattivo, quello contenuto nelle capsule, inibirebbero l'assorbimento di quello radioattivo e quindi nocivo. Saturando la tiroide di "iodio buono", ostacolerebbero, pertanto, l'assorbimento di quello cattivo.

Ma serve davvero? "No, non in questo momento. Si tratta di un'isteria dannosa, che probabilmente circola in Internet ma che allo stato attuale non ha alcun senso".

"Al momento non abbiamo segnali di richieste maggiori – spiega Massimo Mana, presidente di Federfarma Piemonte. Oltre al fatto che di questa sostanza c'è scarsa disponibilità, per cui in caso di corsa all'accaparramento terminerebbe in pochi minuti in tutto il Piemonte".

Continua Mana: "Queste pillole allo iodio servono in presenza di radiazioni, non in modo preventivo. Anzi, si rischia un accumulo di iodio nella tiroide. Non sono prodotti da prendere alla leggera. E in più mi sento di dire una cosa: se succedesse davvero ciò che temiamo tutti, non sarà una settimana di pillole allo iodio a proteggerci. Purtroppo, dovremmo evacuare l'Europa".

Barbara Simonelli

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