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Economia | 25 febbraio 2022, 12:02

Guerra in Ucraina, ulteriore tegola con aumento dei costi su materie prime e carburante

C'è preoccupazione tra le piccole imprese della Granda, come racconta Paolo Manera, imprenditore monregalese

I prezzi del carburante sulla A6 negli scorsi giorni

I prezzi del carburante sulla A6 negli scorsi giorni

Un disastro annunciato. Con lo scoppio della guerra in Ucraina le Borse sono crollate, i prezzi del carburante sono schizzati alle stelle, il gas ha subito poi una lieve flessione, ma ieri il petrolio ha raggiunto i 100 dollari al barile, cifre che non si vedevano dal 2014. Se la guerra per alcuni appare "lontana", presto si dovrà ricredere. Le conseguenze dell'invasione Russa in Ucraina stanno avendo ripercussioni molto pesanti sul mercato, in un'Italia che già, dopo due anni di pandemia, rischiava di affogare, ma qual è la reazione delle piccole-medie imprese della Granda?

Abbiamo fatto il punto con Paolo Manera, imprenditore monregalese che, nel corso di questi mesi, ha sempre sottolineato la situazione emergenziale, in particolare del settore edilizio, colpita prima dal rincaro delle materie prime e poi dalle conseguenze dei "Superbonus".

Rincari in bolletta e aumento dei costi del carburante, come state reagendo?

"Le ripercussioni del caro bollette sulle piccole imprese sono devastanti, soprattutto per chi si occupa di eseguire lavorazioni energivore, che spaziano dal settore del metallo e del legno fino a quello alimentare. Nell'ultimo mese abbiamo assistito a un rincaro del +50%, ma il problema si pone anche per il settore terziario, per chi deve fare ampio uso del riscaldamento. Ora con gli ulteriori aumenti causati dalla situazione Russia-Ucraina andiamo rischiamo di andare verso il baratro. Alcuni giorni fa, e la situazione era ancora diversa da quella cui assistiamo oggi, ma in diverse zone d'Italia c'era già stato il blocco degli autotrasportatori. Si sta generando una reazione a catena pericolosa per tutti i settori."

Qual è la situazione relativa alle materia prime?

"Per produrre lavorati e semilavorati ci sarà dì nuovo un'impennata nei costi. Per esempio, per quanto riguarda i materiali isolanti, al momento è quasi impossibile trovare la lana di roccia compressa, si riescono ad avere poliuretani e materassini, ma i tempi di consegna sono lunghi, parliamo anche di tre mesi, e il prezzo è variabile, ma è anche caccia per altri materiali come le vernici. Ora con l'impennata del prezzo del gas non so davvero cosa potrà accadere, anche perché chiaramente nel nostro paese si è fatto di tutto per incentivare l'utilizzo dell'elettrico, ma ora i costi sono insostenibili". 

E poi è esplosa la "bolla dei superbonus"...

"Il problema dei bonus, come ho già detto in altre occasioni, è stato prima di tutto l'incertezza: i continui cambiamenti hanno creato difficoltà continue per le piccole imprese che svolgono lavori in cui l'organizzazione è vitale. In secondo luogo il massiccio accesso ai bonus ha generato un vero caos, non solo per il reperimento delle materie prime, ma anche nel settore edilizio è difficile trovare la mano d'opera di primo livello, molte piccole imprese si sono adattate a lavorare con i grandi gruppi, ma a lungo termine questo non è affatto un bene, si rischia di uccidere la fascia dei piccoli-medi imprenditori. Il tempo è poco, perché bisogna rispettare le scadenze dei bonus richieste giustamente dai clienti, ma con la difficoltà a reperire materie prime, ma anche i ponteggi lavorare in serenità è davvero un miraggio". 

A livello politico, quali soluzioni si potrebbero adottare?

"Bisognerebbe ripartire più 'da terra' per capire le esigenze delle imprese e tornare a contatto con il mondo del lavoro. Nella nostra provincia la volontà di proseguire in questo senso c'è, nel mio caso con Fratelli d'Italia. A livello nazionale però c'è troppo distacco dalle problematiche reali della gente e troppo spesso, come in questo periodo, sembra che queste difficoltà siano normali da accettare, invece un paese come il nostro dovrebbe lavorare per potenziarsi e trovare il mondo di rendersi più indipendente ad esempio per la produzione di energia".

Arianna Pronestì

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