Pochi lo sanno, ma dal 1° gennaio 2022 i codici di priorità con cui viene classificato chi accede al Pronto Soccorso sono cambiati o, meglio, portati da quattro a cinque, come succede già a livello internazionale.
C'è sempre il rosso, per l’emergenza massima, con la valutazione immediata da parte dei sanitari; l’arancione prende il posto del giallo, un'urgenza indifferibile, con la presa in carico in massimo 15 minuti.
Ed ecco la novità introdotta: il codice azzurro, con un tempo massimo di attesa di 60 minuti. Resta il verde, che va gestito entro 120 minuti e infine il bianco, gestibile in 240 minuti.
"Su 4.500 passaggi mensili in Pronto Soccorso a Cuneo - spiega il primario della Medicina d'Urgenza e d'Emergenza dottot Giuseppe Lauria, - a gennaio 3.200 sono stati del gruppo azzurro, verde e bianco. I verdi sono da sempre la stragrande maggioranza degli accessi. Il tempo medio di attesa, da noi, è di un'ora e cinquanta minuti. Non sempre riusciamo a garantire i tempi dettati dalle linee guida, ma quello che garantiamo, o cerchiamo di garantire sempre, è la ri-valutazione. Se un azzurro va gestito in 60 minuti, in quel tempo cerchiamo di farlo rivedere da un infermiere per eventualmente confermare il codice o modificarlo. Da questa fase riparte il tempo di attesa. Non dimentichiamo che quei tempi sono indicazioni pre-Covid. La pandemia ha decisamente rallentato il nostro lavoro, in tutte le strutture di emergenza del mondo".
Sul nuovo colore, Lauria evidenzia come molti sistemi internazionali di classificazione delle urgenze viaggino già a cinque codici. "Aiutano nella discriminazione dei percorsi e quindi migliorano l'efficienza. E' un tassello utile perché permette di differenziare e dare priorità diverse ai verdi e che fino all'anno scorso non erano distinti. Ma ci sono tante altre cose fondamentali per la gestione e l'organizzazione di un Pronto Soccorso, a partire dal personale. Abbiamo perso dei medici, che sono andati da altre parti ad occupare posizioni di prestigio, con mia grande soddisfazione. Ma ne arriveranno altri: tra aprile e maggio verranno assunti quattro nuovi medici, siamo forse gli unici in Piemonte a farlo, segno dell'attrattività della struttura del Santa Croce dal punto di vista professionale".
Il Pronto Soccorso di Cuneo da anni è all'avanguardia anche dal punto di vista delle sperimentazioni organizzative. "In tutti i settori, ma ancor più quando devi gestire persone e dare risposte rapide di tipo sanitario, questo aspetto è fondamentale. Con il rallentamento della pandemia abbiamo potuto riprendere in mano alcuni progetti. Ce n'è uno di cui sono particolarmente orgoglioso e che sarà probailmente tema di una pubblicazione scientifica. Molto banalmente, ottimizziamo i tempi di attesa facendo già ai pazienti delle analisi del sangue, in particolare per i soggetti che presentano sintomi come dolore addominale o toracico che non riteniamo ad alta priorità, ovviamente. Quando li vede il medico, questo ha già delle analisi da cui partire per tracciare il quadro clinico e fare una dignosi. Può sembrare una banalità, ma credo che la cultura organizzativa sia fondamentale nella medicina d'urgenza, che per definizione è tempodipendente".
Il Pronto Soccorso di Cuneo è interessato anche da una serie di modifiche e ottimizzazioni degli spazi, anche per garantire la separazione dei percorsi. Conclude il primario: "L'abbiamo fatto fin dagli esordi della pandemia, riorganizzandoci in base alla pressione dei contagi. Questi interventi strutturali ci aiuteranno a farlo meglio, anche perché credo che, per almeno un altro anno, saremo costretti a lavorare su due fronti, quello Covid e quello non Covid".