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Attualità | 10 febbraio 2022, 14:04

Il gasolio è oro, si rischiano proteste incontrollate nel mondo dell'autotrasporto

Mario Mairone, presidente Fai Cuneo: "Parliamo di 1.500 euro di spese in più al mese per ogni mezzo. Se ti fermi nelle aree di servizio, ti svuotano il serbatoio per rubarti il gasolio”. Berardo, Autotrasportatori di Confartigianato Cuneo: "C’è il rischio concreto che sia più conveniente spegnere i motori anziché continuare a viaggiare"

Immagine di repertorio

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“Il gasolio è diventato oro. Se andiamo avanti così ci fermiamo tutti”. A lanciare l'allarme è Mario Mairone, presidente FAI Provinciale Cuneo.

La situazione per gli autotrasportatori sta diventando insostenibile. Oltre alla difficoltà di reperire autisti e alla concorrenza estera, adesso si aggiunge anche il caro carburanti.

“Il calcolo è presto fatto – aggiunge Mairone -. Da due mesi a questa parte, il gasolio è aumentato più di 30 centesimi al litro. Considerando che un camion consuma circa 1.200 litri alla settimana, noi abbiamo un rincaro di 360 euro alla settimana. Ciò significa quasi 1.500 euro al mese in più di spesa per ogni mezzo. E solo per quanto riguarda il carburante. Tanto che se ti fermi nelle aree di servizio, ti svuotano il serbatoio per rubarti il gasolio”.

Il problema tocca tutti, ma in particolare i piccoli padroncini e gli artigiani: “Se continua così, loro saranno i primi a sparire. Chi ha tre o quattro mezzi, ne ferma uno o due. Il che vuol dire anche posti di lavoro che se ne vanno. La misura è colma, siamo pronti alla mobilitazione”, conclude Mairone.

Preoccupazioni condivise praticamente da tutte le associazioni nazionali dell’autotrasporto che, unite sotto la sigla Unatras, hanno scritto una lettera preoccupatissima al Governo, al quale chiedono di andare “oltre l’indifferenza” dando subito risposte concrete.

Quello che si è abbattuto sul mondo dell’autotrasporto è un ciclone spaventoso. – commenta Claudio Berardo, rappresentate provinciale degli Autotrasportatori di Confartigianato Cuneo - Il malcontento è diffuso nei territori tra le imprese e sta generando fenomeni di rabbia che rischiano di sfociare in proteste incontrollate”.

C’è il rischio concreto che sia più conveniente spegnere i motori anziché continuare a viaggiare. – aggiunge ancora Berardo – Ora però la situazione è allarmante. UNATRAS ha deliberato lo svolgimento nelle prossime settimane di una serie di manifestazioni unitarie di autotrasportatori su diverse aree del territorio nazionale. Iniziative che, in assenza di impegni precisi da parte dell’Esecutivo, non potranno che essere propedeutiche ad azioni di autotutela della categoria, non esclusa la proclamazione di un fermo dei servizi”.

Migliaia di operatori sono da un anno e mezzo alle prese con il rincaro dei carburanti, che negli ultimi mesi ha viaggiato “a mille” e non accenna a placarsi – spiega Berardo – Gli aumenti vertiginosi delle materie prime, di luce e gas, infatti riguardano anche il gasolio per autotrazione, che è ancora largamente il carburante più diffuso, ma anche l’additivo AdBlue per i veicoli più moderni e il GNL (gas naturale liquefatto). Parliamo di aumenti generalizzati di oltre il 25% in un anno, con maggiori costi per oltre535 milioni di euro che l’autotrasporto non riesce a ribaltare sui propri committenti e che finiscono per scaricarsi interamente sui già risicati margini di profitto delle aziende”.

Il settore – conclude Luca Crosetto, presidente di Confartigianato Cuneo - è fondamentale per l’economia italiana: nel nostro Paese oltre l’80% delle merci viaggia su gomma, e i nostri mezzi nelle fasi peggiori della pandemia hanno continuato a viaggiare garantendo l’approvvigionamento dei beni primari. Chiediamo un intervento urgente che stemperi la tensione favorendo le condizioni per una soluzione dei problemi del comparto”.

Cristina Mazzariello

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