Si trova a processo in Tribunale a Cuneo la conducente dell’auto che il 23 ottobre 2018 travolse una ragazza in via Vittorio Veneto a Mondovì. La 16enne, che vive in città insieme alla famiglia, stava attraversando la strada sulle strisce pedonali. L’accusa è di lesioni colpose stradali.
Dalle testimonianze rese in aula sembrerebbe dunque che la conducente dell’auto avrebbe avuto una visuale offuscata a causa del sole, verosimilmente accentuata dalla presenza di una zona d’ombra causata dalla presenza di alcuni alberi nel tratto della carreggiata teatro dell’incidente.
La donna, dunque, avrebbe potuto evitare il sinistro nonostante la scarsa visibilità? Questo il quesito su cui si basa il procedimento e a cui sono stati chiamati a rispondere i consulenti dell’accusa e della difesa. Entrambi gli esperti concordano sulla velocità tenuta dalla conducente, compresa fra i 30 e i 35 km/h. E anche sulla velocità con la quale la ragazzina ha attraversato la strada: 6-7km/h. Ciò che differisce, tra le due consulenze, è il momento dell’investimento.
L’ingegnere nominato dal pubblico ministero: “Ho considerato il pedone lungo tutto l’attraversamento, che misura 4,5 metri, escludendo la zona d’ombra. A un’attenta visione, il pedone era visibile. Il sinistro si poteva evitare”.
Al contrario, il consulente della difesa ha ritenuto che la ragazza fosse visibile a partire dall’uscita della zona d’ombra: “Al momento dei fatti il sole era in asse della strada, per cui gli utenti percorrendola verso sud erano sottoposti ad abbagliamento. Ma c’è da dire una cosa: il luogo del sinistro è caratterizzato dal fatto che il rettilineo, alla sinistra del senso di percorrenza, ha una stretta banchina rialzata con alberi molto alti. Ciò crea una netta ombra sulla corsia, rendendola molto scura. Con questo elemento il pedone viene percepito quando sta per uscire dalla zona d’ombra. Non abbiamo meno di 2-2.5 m di zona d’ombra. Con la velocità tenuta dalla conducente e quella ipotizzata del pedone il tempo per attraversare quei 2 metri rimanenti è di circa 1 secondo. Tempo in cui non era possibile evitare il sinistro”.
A maggio la sentenza.
In Breve
sabato 25 marzo
venerdì 24 marzo
giovedì 23 marzo
mercoledì 22 marzo
Che tempo fa
Rubriche
Accadeva un anno fa
Cronaca
Cronaca