Un positivo per mandare in Dad tutta una classe nella scuola dell’infanzia, due per la didattica a distanza alle elementari e tre per superiori e medie. Sarebbe questa la proposta che le Regioni avanzeranno al Governo in vista del rientro a scuola previsto per lunedì 10 gennaio.
I governatori si sono riuniti in questi minuti per discutere su uno dei temi caldi in questo inverno di risalita dei contagi per via della variante Omicron. Tra le richieste anche: nessuna vaccinazione scolastica affidata alle Asl e autosorveglianza trasferita alle famiglie degli scolari. Quindi, nessuna distinzione tra studenti vaccinati e no (contrariamente a quanto le stesse Regioni avevano proposto in precedenza), e una nuova regolazione delle quarantene in caso di contagi.
Le regole attuali prevedono che a fronte di un caso positivo la classe venga sottoposta a tampone e, in caso di negatività, gli alunni restino in classe in auto sorveglianza; che a fronte di due casi di Covid in classe restino a casa gli studenti non vaccinati; che con tre casi scatti la Dad.
Dal Governo arrivano segnali sulla volontà di tenere aperte le scuole. Lo hanno detto il premier Mario Draghi, il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi e il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, che questa mattina, in visita in provincia di Imperia, a proposito della riapertura delle scuole ha detto: “L’intenzione è quella di riaprire regolarmente il 10 gennaio, vista anche la situazione sulle vaccinazioni. Ovviamente con tutte le precauzioni e i protocolli già previsti prima della chiusura per le feste di fine anno”.
Dalle Regioni invece, visto l'aumento di casi, arriva l'invito alla prudenza sulle riaperture, tanto da arrivare a chiedere un intervento del Comitato Tecnico Scientifico: "Devono essere gli scienziati pubblici a prendersi la responsabilità, devono dirci loro se con questi numeri dentro le aule gli studenti sono al sicuro".
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