Economia - 20 dicembre 2021, 13:55

Infrastrutture, la Cgil alza la voce: "Il terzo valico esiste già ed è la Savona-Mondovì-Torino"

Nell'ottica dello sviluppo dei porti di Savona e Vado, trasportare le merci via ferrovia verso Cuneo e Torino diventa fondamentale sia in chiave economica che in quella di sostenibilità ambientale

Infrastrutture, la Cgil alza la voce: "Il terzo valico esiste già ed è la Savona-Mondovì-Torino"

Una conferenza stampa, stamattina presso la sede della Cgil di Cuneo, per tornare a parlare di infrastrutture, in un'ottica di territorio più vasta. 

La questione, per la provincia di Cuneo, è sempre all'ordine del giorno, essendo annosa e soprattutto mai risolta. Nei giorni scorsi la camera di Commercio ha stilato un elenco di opere dando loro una priorità di importanza. Tra le priorità alte l'Asti-Cuneo, la statale 20 del Colle di Tenda, la statale 21 del Colle della Maddalena, la statale 28 e l'Armo-Cantarana.

Manca, o meglio è in priorità medio-alta, la linea ferroviaria Torino-Mondovì-Savona che, per le camere del Lavoro di Cuneo, Savona e Torino è invece da mettere tra quelle alte. Perché da qui può passare il trasporto merci e quindi lo sviluppo economico del territorio, dando una risposta anche all'emergenza ambientale.

Si è parlato del futuro sviluppo e potenziamento dei porti di Savona e Vado Ligure, dal quale partono ogni giorno 150 camion verso il Piemonte, per il trasporto merci. Ma le alternative ci sarebbero. Il trasporto via funi, sui carrelli che dal porto di Savona arrivano a Cairo, per 21 chilometri, e da qui potrebbero raggiungere, su ferro, la provincia Granda e quella di Torino.

"La cura del ferro": questa la richiesta della Cgil, rivolta in modo unitario alle istituzioni politiche. Ma per la quale non sono previsti investimenti né finanziamenti. Le potenzialità sono economiche, ambientali e turistiche, come evidenziato da Andrea Pasa, segretario provinciale Cgil di Savona, e da Enrica Galfrè, segretario provinciale a Torino.

"Il terzo valico c'è già ed è questo - ha sottolineato Paso. La linea ferroviaria Savona-Mondovì-Cuneo può essere una risposta strategica per il territorio e per il retroporto, costituito dalle province di Cuneo e Torino".

Ma la linea richiede degli interventi: urgente e necessario il raddoppio ferroviario nel tratto Altare-Ceva, 21 chilometri. Il raddoppio consentirebbe di raggiungere Cuneo in 50 minuti invece che in due ore e un'ora e un quarto per raggiungere Torino, contro le due ore e quaranta attuali.

"Ci sono 150 camion che ogni vanno vanno dal porto di Savona alla provincia di Cuneo e portano le rinfuse, vogliamo evitare questo ma un sistema su fune e su ferro - prosegue Pasa concentrandosi anche sull'aspetto turistico - garantirebbe uno sviluppo sostenibile e una competitività importante, visto che ci sono imprenditori del comparto vinicolo che non vedono l'ora di imbarcare le merci nei porti di Savona e Vado rispetto a come fanno ora andando a Trieste. Potremo agganciare il 50% delle merci che vanno da altri parti".

La necessità di fare sinergia con il territorio e di spingere sull'intermodalità è stata evidenziata anche dalla Galfrè: "E' necessaria una cooperazione forte tra soggetti istituzionali. Dobbiamo coinvolgere i vertici delle tre province".

Davide Masera, per la provincia di Cuneo, ha sottolineato come manchi una visione di insieme sul tema infrastrutturale. "E' una questione cruciale, che si inserisce nel più vasto contesto della logistica. Dobbiamo decidere verso quale modello andare e le linee ferroviarie sono una risposta fondamentale per la sostenibilità ambientale. Per noi questa linea è fondamentale e deve essere in cima alle priorità non solo della provincia di Cuneo ma dell'intero sistema del Nord-Ovest. Ad oggi, sul ferro, le risorse sono praticamente nulle nella nostra provincia. E' decenni che se ne parla e decenni in cui non si è fatto niente. Lo scopo di questa conferenza è quello di chiedere alle istituzioni di sederci ad un tavolo per provare ad arrivare ad una visione di insieme sulle infrastrutture, un tema cruciale per il futuro dei nostri territori. I trasporti da Savona al Piemonte devono passare via ferro".

Barbara Simonelli

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