Andrea Grasso ha 26 anni e vive a Cuneo.
Da un anno, ogni mattina prende la macchina e va a Gaiola, che è diventata un po' la sua seconda casa. Ci va per lavoro, è un dipendente comunale, assunto tramite il Consorzio socio assistenziale del Cuneese. Lavora dalle 8 alle 12, dal lunedì al venerdì.
Una storia normale, se non fosse che Andrea ha una disabilità fisica del 100%, in particolare alle braccia. Ma nessuno, in Comune, è sembrato essersene accorto. "Non mi hanno messo la X addosso, come succede sempre quando mi vedono. Qui, dal primo giorno, mi hanno messo a lavorare. Faccio di tutto: tolgo la neve, spazzo via le foglie, pulisco, sistemo. Gaiola è più bella e pulita anche grazie a me".
Di lui è molto orgoglioso e soddisfatto il sindaco Paolo Bottero, che in Andrea vede l'elemento di una squadra. "Il rapporto che ha Andrea con i dipendenti comunali, in particolare con il tecnico Claudio Vallauri, va al di là del rapporto di lavoro. E' un ragazzo straordinario, mette l'anima in tutto quello che fa, non è mai arrivato in ritardo, non si tira mai indietro. Il contributo concreto che dà al paese è notevole e tutti i suoi colleghi glielo riconoscono. Ha lavorato tanto anche per il nuovo parco giochi e non è voluto mancare quando è stato inaugurato, fuori dall'orario di lavoro. E' felice di ciò che può donare al paese".
Andrea ha voluto, tramite Targatocn, esprimere la sua soddisfazione e il suo grazie. Anche se sono i suoi colleghi a volerlo ringraziare, perché sono loro ad aver ricevuto di più. "A Gaiola hanno valorizzato le cose meravigliose che posso dare", evidenzia, ricordando altre esperienze non facili e il buio della solitudine e del giudizio.
Gli piace il lavoro che sta facendo a Gaiola, perché può stare a contatto con la natura ed è seguito passo passo da Claudio - "il mio capo, che mi guida e mi dà dei buoni consigli". Finalmente Andrea si sente considerato per quello che è e che può dare. "Mi è riconosciuta totale dignità, ho instaurato con tutti un bel rapporto di scambio e amicizia. Attendo di poter essere autonomo economicamente e poter essere un soggetto attivo nella mia famiglia. Nonostante la mia disabilità, godo della capacità di pensare, decidere e amare, di lavorare ed essere utile".