"Non ti chiediamo perché c'è l'hai tolto ma ti ringraziamo perché ce l'hai donato": cita Sant'Agostino Pietro Parolin, segretario di Stato della Santa Sede, presente assieme alle più alte cariche religiose provinciali e regionali ai funerali di monsignor Aldo Giordano - nunzio apostolico della Santa Sede a Bruxelles per l'Unione Europea originario proprio del capoluogo di provincia - , oggi (9 dicembre) alle 14 nel Duomo di Cuneo.
In occasione dell'ultimo saluto a monsignor Giordano, la città ha proclamato una giornata di lutto cittadino. Predisposto un maxischermo nella tettoia del mercato coperto di piazza Seminario, letteralmente gremita (poco meno di 200 i posti a sedere). Presente il sindaco di Cuneo e presidente della Provincia Federico Borgna, gli assessori Luca Serale e Franca Giordano in rappresentanza dell'amministrazione e un nutrito gruppo di sindaci della zona.
Scomparso una settimana fa a 67 anni a Louvain, cittadina belga dove si trovava ricoverato, Giordano era sacerdote dal 1979, Giordano era baccelliere presso la Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale di Milano e licenziato in Filosofia alla Pontificia Università Gregoriana di Roma. Era stato segretario generale del Consiglio delle Conferenze episcopali d'Europa e osservatore permanente della Santa Sede presso il Consiglio d'Europa a Strasburgo sin dal 2008; nel 2013 il palazzetto dello sport di San Rocco Castagnaretta di Cuneo aveva ospitato la sua nomina come nunzio apostolico presso la Repubblica del Venezuela (disposta da Papa Francesco).
In apertura della funzione il vescovo di Cuneo e Fossano monsignor Piero Delbosco, che ha ricordato il defunto attraverso il suo prestigioso curricula e letto una lettera dal Venezuela: "Aldo era tessitore di dialogo per la pace e la giustizia tra le persone, in uno sforzo continuo per favorire comprensione e collaborazione fatto con misericordia e per il bene di tutto il popolo - ha detto - . 'La fede mi dice che il Cristo risorto mi precede e mi aspetta a Bruxelles', aveva detto prima di partire per il suo ultimo incarico, una frase quasi profetica letta adesso. Con il suo sorriso perenne si è sempre fatto vicino a ogni persona e come rappresentante Pontificio ha sempre adempiuto sia agli obblighi diplomatici sia al suo ruolo di sacerdote e vescovo".
"Un uomo mite, saggio, equilibrato, dalla grande intelligenza, che sapeva creare legami d'amicizia con tutti. Un uomo del dialogo con un approccio giocoso alla vita - ha aggiunto Parolin - : la sua presenza in Venezuela è coincisa con anni difficili per il paese, ma lui ha continuato a credere in una diplomazia della pace e del dialogo".
A seguito della funzione monsignor Giordano è stato sepolto al cimitero di San Benigno, la "sua" frazione.