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Agricoltura | 07 dicembre 2021, 09:27

Coldiretti Cuneo: "Basta fake news sulle stalle, fabbriche e auto colpevoli dell’inquinamento"

Industrie e trasporti maggiori responsabili delle emissioni di gas serra. In Italia solo il 7% è prodotto dall’agricoltura. I nuovi dati Ispra scagionano la zootecnia

Immagine Pixabay

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L'aumento delle emissioni dei gas serra nel 2021 conferma che i veri responsabili dell’inquinamento sono le attività industriali e il traffico, che infatti lo scorso anno sono stati bloccati dalle misure restrittive legate all’emergenza sanitaria da Covid mentre gli allevamenti italiani hanno continuato a lavorare a pieno regime.

È quanto afferma Coldiretti in riferimento ai dati Ispra, che evidenziano l'aumento del 4,2% delle emissioni di gas serra a livello nazionale a seguito delle ripresa dell’attività industriale e del trasporto nel 2021.

Mentre stalle e aziende agricole hanno continuato a lavorare per garantire i rifornimenti alimentari alle famiglie italiane, le restrizioni anti contagio dello scorso anno hanno semi paralizzato fabbriche e spostamenti di camion e auto determinando un crollo dei livelli di smog. Solo il 7% delle emissioni di gas serra in Italia arrivano dall’agricoltura sulla base dei dati Ispra dai quali si evidenzia che industria con il 44,7% e i trasporti con il 24,5% sono di gran lunga i maggiori responsabili.

“Gli ultimi dati Ispra sull’andamento dell’inquinamento nell’anno del Covid confermano il ruolo principale di industrie e trasporti – evidenzia Roberto Moncalvo, delegato confederale di Coldiretti Cuneo –. La zootecnia è un settore che, al contrario, alimenta economie circolari con la produzione di letame e liquami indispensabili per fertilizzare i terreni e alla base dell’agricoltura biologica con l’Italia che detiene la leadership europea nel biologico e nella produzione di energie rinnovabili come il biogas. La nostra carne e il nostro latte nascono da un sistema di allevamento che per sicurezza e qualità non ha eguali al mondo, consolidato anche grazie a iniziative di valorizzazione messe in campo dagli allevatori, con l’adozione di forme di alimentazione controllata, disciplinari di allevamento restrittivi, sistemi di rintracciabilità elettronica e forme di vendita diretta della carne attraverso le fattorie e i mercati di Campagna Amica".

“Scegliere carne Made in Granda – sottolinea Fabiano Porcu, direttore di Coldiretti Cuneo – significa anche sostenere un indotto e soprattutto persone impegnate a combattere lo spopolamento e il degrado ambientale spesso da intere generazioni, anche in aree difficili”.

C. S.

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