Tutti i parlamentari cuneesi sono stati invitati all’incontro organizzato oggi pomeriggio, venerdì 19 novembre, in via Cascina Colombaro a Cuneo, nella sede della Cisl cuneese.
Occasione in cui i sindacati hanno presentato la manifestazione regionale indetta unitariamente per sabato 27 novembre a Torino in piazza Castello, dove sono attesi circa 1.500 manifestanti dalla provincia con treni o bus.
All’incontro ha presenziato Mino Taricco (Pd) a cui successivamente si è unito – con ritardo giustificato – Giorgio Maria Bergesio (Lega), entrambi senatori e membri della commissione agricoltura.
“Ci aspettavamo una rappresentanza maggiore – ha dichiarato il padrone di casa Enrico Solavagione segretario generale della Cisl Cuneo – proprio perché riteniamo utile lavorare insieme per evitare tensioni. In un periodo così drammatico e con un governo di pacificazione auspichiamo che le parti sociali vengano prese in considerazione.”
Rimanendo sul piano della protesta, Cgil, Cisl e Uil chiedono a gran voce una rivalutazione della bozza sulla legge di bilancio, soprattutto per quanto riguarda previdenza e fisco, nel solco della ‘piattaforma unitaria’.
“Di questa bozza – continua Solavagione – contestiamo il metodo. Da una quota 102 che rimane una sorta di legge Fornero, senza valutare un principio di flessibilità. Sul fisco chiediamo che gli 8 miliardi in manovra (per tagliare Irpef e Irap ndr) vengano impiegati in questa fase per dipendenti e pensionati, ovvero chi ha pagato il prezzo più alto in questa pandemia. Chiediamo inoltre un intervento su evasione ed elusione fiscale, pensiamo che il Reddito di cittadinanza debba essere migliorato che si torni ad investire per creare un’occupazione stabile.”
“In questa provincia effettueremo 476 assemblee – ha aggiunto Davide Masera, segretario generale della Cgil di Cuneo – Stiamo facendo di tutto per raggiungere i 180 mila dipendenti della provincia. Siamo contrari a quota 102, come lo eravamo a quota 100. Chiediamo che venga inserita in manovra una pensione di garanzia per i giovani. Respingiamo con forza chi cerca di mettere giovani contro anziani. Riteniamo importante, invece, il passo dell’allargamento della platea agli ammortizzatori sociali anche per le piccole realtà.”
“Quando entrai in fabbrica – sostiene Bruno Gosmar che rappresenta i metalmeccanici della Uil in provincia di Cuneo – c’era chi con 35 anni di contributi aveva la possibilità di andare in pensione con il 70% del lordo. La possibilità c’era, ma molti hanno continuato a lavorare. Questa forma di flessibilità in questa bozza si è persa. E soprattutto non c’è differenza tra i lavori che non sono tutti uguali.”
Oltre a questi temi i sindacati intendono portare sui prossimi tavoli il "rafforzamento delle politiche industriali e di sviluppo per affrontare le sfide della transizione ambientale e digitale". Mentre sul piano sociale "Incrementare le risorse e introdurre i livelli essenziali in vista della legge sulla non autosufficienza", oltre al miglioramento del Rdc e a strumenti per "creare buona occupazione" e "contrastare la precarietà".
"Vogliamo che sia una manifestazione pacifica - ha concluso il suo intervento Solavagione - ma assolutamente determinata. Vedremo la risposta e non escludiamo altre manifestazioni a seconda di come ci risponderà il governo."