Era il 12 novembre 2003, ore 8.40 italiane, ore 10.40 a Nassiriya, città irachena a maggioranza sciita e capoluogo della provincia di Dhi-Qar, il giorno in cui la guerra entrò di nuovo nelle case degli italiani. Un terribile attentato, compiuto con un camion e un’auto imbottiti di esplosivo, devastò la base italiana Maestrale e portò la morte tra i militari impegnati nell’operazione Antica Babilonia.
Dodici carabinieri della Msu (Multinational Specialized Unit) uccisi. Morti anche cinque militari dell’Esercito e due componenti civili di una troupe che stavano lavorando ad un film.
A distanza di diciotto anni, la ferita è ancora aperta e nella mattina di venerdì 12 novembre, Bra ha voluto raccogliersi nella piazza che ha dedicato al sacrificio di sangue dei Caduti di Nassiriya, diventato un seme di pace. Una commemorazione molto toccante, che ha coinvolto emotivamente tutti gli intervenuti.
Alla presenza delle autorità civili e militari della città, è stata deposta una corona d’alloro da parte del sindaco Gianni Fogliato e del Comandante della Compagnia dei Carabinieri, Capitano Massimo Caputo.
Non poteva mancare un picchetto d’onore a cura dei rappresentanti delle associazioni combattentistiche e d’arma. Durante la cerimonia è stata ribadita più volte l’importanza di ricordare i sacrifici dei martiri della pace e il sacrificio quotidiano delle Forze dell’Ordine che si impegnano in difesa dei più deboli.
Foto a cura del consigliere comunale Maria Giovanna Milazzo