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Attualità | 06 novembre 2021, 07:45

Vendemmia 2021: un'ottima, anzi eccellente annata

Abbiamo fatto il punto con Andrea Ferrero, direttore del Consorzio Barolo e Barbaresco, e con Francesco Monchiero, presidente del Consorzio del Roero

Grappoli sani e maturi: una vendemmia 2021 spettacolare

Grappoli sani e maturi: una vendemmia 2021 spettacolare

Un’ottima annata. Non stiamo parlando del titolo del film uscito nel 2006 diretto da Ridley Scott, con Russell Crowe nel ruolo di protagonista, ma di un 2021 che ha regalato al mondo del vino di Langhe e Roero una vendemmia sorprendente e di eccellente qualità.

Uve belle e sane per un vino che si preannuncia equilibrato e da ricordare per tutte le denominazioni che sono tutelate dai diversi Consorzi presenti sul territorio.

E proprio dal parere dei vari direttori e presidenti abbiamo disegnato un quadro d’autore, in cui ad emozionare sono proprio la vendemmia ed l’apprezzamento dei vini sul mercato.

Andrea Ferrero, direttore del Consorzio di Tutela Barolo, Barbaresco, Alba, Langhe e Dogliani (527 aziende vitivinicole associate, 10 mila gli ettari di vigneti, 63 milioni di bottiglie, 10 denominazioni tutelate: Barolo, Barbaresco, Dogliani, Dolcetto di Diano d’Alba, Barbera d’Alba, Langhe, Dolcetto d’Alba, Nebbiolo d’Alba, Verduno Pelaverga, Alba) definisce “sorprendente” la vendemmia appena conclusa e dichiara: «Se vogliamo usare un aggettivo direi che la raccolta delle uve terminata da poco è stata sorprendente se pensiamo all’andamento climatico del 2021. Devo dire che il terroir unico che c’è nelle nostre zone di produzione ha permesso di ottenere una vendemmia di grande qualità. L’aspetto di sanità e quello coreografico dei grappoli ha emozionato i produttori, e la maturità fenologica perfetta permetterà di ottenere vini importanti, per tutte le denominazioni. È stata una vendemmia lunga grazie al tempo clemente. Un toccasana, in un contesto dove il mercato del vino non si è mai fermato più di tanto ma è cambiato, in base alle nuove abitudini dei consumatori, con maggiori acquisti per le degustazioni a casa. Credo che nel 2022 si possa comunque tornare ad una normalità, per non rischiare rimbalzi che non sono mai stabili».

Francesco Monchiero, presidente del Consorzio del Roero (nato nel 2014, più di 200 gli iscritti fra produttori e viticoltori, più di 1.000 gli ettari vitati della Denominazione Roero, circa 6 milioni di bottiglie prodotte, Arneis e Nebbiolo sono i due vitigni su cui basa la Docg) usa l’aggettivo “stupore” per definire la vendemmia alla “sinistra del Tanaro”: «È sta un vendemmia che ha saputo stupirci. I presupposti non erano positivi dopo la gelata di aprile, la grandinata di luglio che ha colpito cinque importanti Comuni vitati, in cui le aree colpite duramente sono state per fortuna di poche decine di ettari, e il caldo estivo. Ci sono state invece buona quantità e qualità con quasi tutti i produttori sorpresi in positivo.

Le prospettive sembrano buone perché quest’anno come denominazione Roero abbiamo recuperato bene come vendite, e abbiamo numeri superiori all’anno record del 2019. Il mercato ha reagito bene, ora speriamo di andare avanti così, e che non si verifichino altre chiusure».

Livio Oggero

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