Nella prima ondata della pandemia erano diventati gli angeli delle corsie; ora un importante numero di queste figure, allora impegnate nell'ospedale di Alba, rischia di trovarsi senza il posto di lavoro per il quale, in quei drammatici mesi, si erano fortemente sacrificate. Resa in questi termini, la denuncia è quella che arriva da alcuni operatori socio sanitari (Oss) e magazzinieri che all’interno dell’ospedale di Verduno lavorano per conto di Amos, società consortile partecipata dalle Asl che opera a supporto dalla sanità locale fornendo alle stesse personale e servizi.
A mettere potenzialmente a rischio il loro posti di lavoro "in appalto" è il processo di "internalizzazione" che l’azienda sanitaria di Alba e Bra – in ossequio alle più recenti indicazioni in materia arrivate dalla Regione Piemonte – ha avviato con la prospettiva di procedere, nel corso del 2022, a circa 110 assunzioni dirette a tempo indeterminato.
Un passo che per la Cn2 in particolare è reso possibile dagli esiti del concorso per 12 posti da Oss che la stessa ha chiuso nel marzo scorso (leggi qui) garantendosi, grazie a una graduatoria finale di oltre 700 addetti ritenuti idonei, di poter attingere da un serbatoio potenzialmente in grado di soddisfare le proprie esigenze attuali e future di queste figure.
Una buona notizia, almeno apparentemente, considerato che l’operazione promossa dalla sanità albese e braidese va nella direzione di un’importante stabilizzazione di figure delle quali proprio l’emergenza pandemica ha evidenziato la carenza, anche se va rimarcato come Amos si configuri come una realtà di diritto privato a totale partecipazione pubblica, visto che il suo capitale è completamente in mano alle Asl del Sud Piemonte, con le due aziende cuneesi complessivamente sopra il 67%, la Cn2 al 4,18%, quella di Asti sopra il 25% e l’azienda ospedaliera "SS. Antonio e Biagio e C. Arrigo" di Alessandria al 2,44%.
Non fosse che, denunciano gli Oss di Amos, "proprio il nostro impegno in corsia nei mesi dell’emergenza sanitaria aveva fatto sì che molti di noi, a quel concorso, non avessero potuto materialmente partecipare. Col risultato che ora quei posti rischiano di venire assegnati a colleghi in molti casi in arrivo anche da altre zone d’Italia, a discapito di chi tra Alba e Bra ha collezionato un’anzianità di servizio di anni".
Una vicenda alquanto delicata, quindi, per affrontare la quale è in corso un confronto tra la direzione dell’Asl, quella di Amos e le principali sigle sindacali della funzione pubblica.
Per aggiornare i lavoratori sullo stato di tale trattativa la Fp Cisl ha organizzato un’assemblea sindacale in programma per domani (martedì 26 ottobre) nella sala multimediale della sede Asl di via Vida ad Alba. Dalla stessa Cisl, che sta seguendo la vicenda con Giuseppe Van Cleef per la zona di Cuneo e Alessio Giachino per la zona di Alba, si professa ottimismo, rimarcando che "i diversi soggetti coinvolti in questo confronto stanno dialogando per trovare una soluzione che non penalizzi queste figure".
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