La concessionaria ripristini il vecchio ingresso in tangenziale tra Vaccheria di Guarene e Baraccone di Castagnito. E’ questa la richiesta che Alba e i Comuni del territorio intenderebbero avanzare alla società Asti-Cuneo Spa per scongiurare il rischio che l’introduzione di un pedaggio su parte della vecchia superstrada – una volta che l’autostrada sarà ultimata – finisca per riportare una consistente quota del suo traffico sulla viabilità locale, e in particolare sulla Statale 231 e su corso Asti, ottenendo un effetto opposto a quello che il territorio auspicava allorquando chiese a gran voce la realizzazione dell’A33.
L’ipotesi è quella che circola tra i sindaci e gli amministratori locali coinvolti nel Comitato di Supporto dell’autostrada, tavolo che nell’ultima riunione tenuta in Regione nei giorni scorsi è stato anche aperto ai Comuni della Sinistra Tanaro. Quelli che in sostanza verrebbero maggiormente penalizzati (insieme all’ampia fascia di territorio langarolo che va da Neive a Santo Stefano Belbo, da dove sono centinaia i pendolari che quotidianamente arrivano ad Alba imboccando la tangenziale a Baraccone) dall’introduzione del sistema di pedaggi che la concessionaria intende realizzare su questo versante della superstrada.
Se è vero che, a rigore, non è corretto dire che 'l’intera tangenziale di Alba diverrà a pagamento', perché, con una prima porta per l’esazione automatica sistemata all’altezza dello svincolo per viale Artigianato e la successiva posta già sul nuovo tratto verso Verduno e Cherasco, il transito nel tratto 'cittadino' rimarrà libero (come non cambierà nulla per la circolazione tra Alba e Cantina Roddi), è un dato ormai assodato come quella prima porta di pagamento costringerà a un pedaggio chi ad Alba oggi arriva da Baraccone di Castagnito. Un’ipotesi che si tradurrebbe in una beffa per il nostro territorio, che con l’accordo del 2012 accettò di 'cedere' l’utilizzo della sua tangenziale, realizzata e pagata con soldi pubblici (erano i primi anni ’80), per consentire alla concessionaria di bypassare la realizzazione del problematico lotto 2.5.
E’ vero poi che intanto la società autostradale ha realizzato opere quali lo stesso svincolo di corso Asti e la strada complanare per Neive. Ma quella in vista è comunque una soluzione monca, che rischia anche di avere gravi riflessi sull’intera viabilità locale.
Per ovviare a tale situazione – è il tema sul quale i sindaci si confronteranno a breve – una soluzione possibile sarebbe quella di riaprire il precedente collegamento fra la tangenziale e corso Asti a Guarene, con lo sbocco posto ai piedi del cavalcavia ancora presente tra Vaccheria e Baraccone di Castagnito. Con questo accesso in entrata, la già presente complanare verso Neive in uscita e lo spostamento più a valle della prima porta "free flow" si tornerebbe in qualche modo allo status quo ante, senza che il territorio di Alba debba venire ingiustamente penalizzato.
Ragioni che i sindaci intendono portare quanto prima all’attenzione della concessionaria, i cui referenti nella mattinata di oggi (mercoledì 20 ottobre) sono stati intanto ricevuti dall’assessore ai Lavori Pubblici albese Massimo Reggio, che li aveva invitati a presentare all’Amministrazione langarola i dettagli del progetto definitivo di adeguamento della tangenziale, appena ultimato.
"Si tratta di una problematica, quella relativa ai pedaggi, che abbiamo ribadito anche nella riunione di questa mattina – ci spiega l’assessore Reggio –. Il concessionario ha ribadito che l’attuale piano finanziario dell’opera tiene conto di quei pedaggi, ma si è impegnato a farsi carico del problema, posto che eventuali gratuità andranno contemplate in un nuovo piano, da portare poi all’attenzione del Ministero Infrastrutture e quindi del Cipe".
Analoghe istanze, durante l’ultima seduta del tavolo regionale, sono state ancora una volta avanzate dal sindaco di Verduno Marta Giovannini, nel suo caso relativamente alla gratuità del passaggio per chi è diretto al nuovo ospedale di Alba e Bra. "Quella della gratuità del passaggio per il traffico diretto all’ospedale è stata un’assicurazione costante della politica rispetto alle diverse soluzioni per il completamento autostradale susseguitesi in questi anni. Ora è bene che tale previsione venga messa concretamente in pratica, perché già oggi dobbiamo fare i conti con una situazione del traffico sulla Provinciale 3 ai limiti del collasso", rimarca Giovannini al nostro giornale.
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