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lavocedialba.it | 25 settembre 2021, 08:00

La truffa del sedicente avvocato Agos è arrivata in tribunale a Cuneo: una condanna

Vittima, una donna di Revello: “Mi ha chiamata sul posto di lavoro. Sapeva ogni dettaglio della mia pratica. Avevo rate arretrate. Ho pagato. Non so come sia possibile”

La truffa del sedicente avvocato Agos è arrivata in tribunale a Cuneo: una condanna

La AGOS, nota compagnia di finanziamento, aveva già messo in guardia tempo fa i suoi clienti riportando quanto scritto: “stiamo riscontrando con crescente frequenza tentativi di truffa da parte di un presunto Avvocato che si qualifica falsamente come incaricato da AGOS: contatta clienti al recupero invitandoli a rimborsare le rate arretrate tramite Postepay, su un conto altrettanto falso.”

E questo, è proprio quello che è successo ad una donna di Revello nel giugno 2019, che, una volta appreso di essere stata truffata ha presentato querela presso i Carabinieri.

Le indagini hanno portato a G.M. Originario di Reggio Calabria e imputato al tribunale di Cuneo per truffa, l’uomo non era presente all’udienza. Per adescare la parte offesa ha utilizzato un numero telefonico straniero inesistente.

Avevo due rate arretrate- ha raccontato la vittima- Un giorno ho ricevuto una telefonata sul mio posto di lavoro da G.M. Si era presentato come il legale della sede AGOS di Milano.

Mi ha detto di avere in mano la mia pratica e sollecitandomi al pagamento mi ha informata che a mezzogiorno mi avrebbero pignorato la macchina se non avessi saldato le rate arretrate. Il totale era di 500euro. Mi aveva anche riferito molte informazioni sulla mia posizione.

Per questo motivo mi sono fidata. Sapeva chi fosse il mio garante, dove lavoravo, il mio codice fiscale, a quanto ammontasse la mia posizione debitoria e aveva la mia busta paga. Mentre era al telefono con me faceva finta di parlare con la segreteria. Sembrava molto credibili questa richiesta.

Mi ha chiesto di fare una ricarica pagamento su una postepay. E io l’ho fatto. Mi sono resa conto successivamente di essere stata truffata: quando non ricevuto la mail di avvenuto pagamento. Quando ho mandato la copia del pagamento all’AGOS mi hanno detto che non era un loro incaricato”.

Ad essere è truffato, anche il marito della donna che però non ha denunciato l’accaduto: “Ero sul lavoro e G.M. mi ha telefonato. Mi aveva detto che in accordo con mia moglie dovevo pagare, attraverso una ricarica postpay, 250euro. Mi ha messo molta fretta. Sono andato dal tabaccaio e ho effettuato il versamento. Sapeva tutto.”

G.M. è stato condannato ad una pena sospesa di 1 anno di reclusione, oltre al pagamento di 500euro di multa.

CharB.

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