“La ripresa in presenza e in sicurezza della scuola è sempre stato obiettivo principale di questo Governo; nel corso dell’ultimo anno scolastico abbiamo già dato un mese in più di scuola in presenza agli studenti e alle studentesse italiane ed è chiaro che il Governo, anche in questi mesi d’estate, non ha “passeggiato” come alcuni vorrebbero far credere”.
E’ fiducioso il presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi, che nel pomeriggio di oggi (2 settembre) ha tenuto una conferenza stampa ufficiale – assieme ai ministri Bianchi, Giovannini, Gelmini e Speranza - , in merito alla ripresa delle attività scolastiche sul territorio nazionale.
Una ripresa che si fa forte delle vaccinazioni dei giovani – il 70% di loro ha già affrontato una dose, quasi la metà è pienamente vaccinata – e degli insegnanti – al 91,5% con almeno una dose – e che manterrà senza dubbio l’utilizzo delle specifiche d’igiene e di distanziamento interpersonale: la mascherina si potrà, invece, rimuovere definitivamente nelle classi in cui tutti i componenti avranno affrontato la vaccinazione anti-Covid.
“Le scuole, ieri, hanno riaperto con il mandato di far tornare entro il 13 settembre tutti i nostri ragazzi in presenza – ha sottolineato Bianchi - , un’attività che è frutto di lungo lavoro preparatorio iniziato in primavera. Al centro abbiamo posto le persone, realizzando i concorsi e ponendo in ruolo 59.000 insegnanti di classe, oltre 13.000 insegnanti di sostegno e attivando le procedure per le supplenze annuali. In estate abbiamo finanziato 32.500 progetti che hanno permesso il recupero di oltre 1 milione di ore di lezione: ora siamo a settembre, con una grande voglia di ripartire e di riconsegnare ai ragazzi anche la dimensione dell’imparare a vivere insieme”.
Il ministro Giovannini ha poi effettuato un accenno alla questione trasporti, sottolineando come – a seguito della pubblicazione delle linee guida sui traporti - si lavori con precisione e forti dell’adesione dei cittadini: “Stando ai dati di Trenitalia, a livello nazionale nella giornata di ieri il conteggio dei passeggeri senza green pass sui treni di lunga percorrenza si aggirava attorno a 70” ha detto, specificando come ci si trovi ora nella fase di raccolta delle richieste di potenziamento dei servizi da parte delle Regioni, prossimamente da valutare.
- LA CAMPAGNA VACCINALE
Secondo Draghi e Speranza, poi, l’obiettivo di avere l’80% della popolazione italiana vaccinata entro fine settembre è tutt’altro che irraggiungibile, aggirandosi ora sul 70%: un dato che aiuta ad affrontare la ripartenza della scuola e delle attività produttive con più serenità.
“La campagna vaccinale procede spedita e la situazione epidemiologica nazionale risulta attualmente stabile. Il numero di dosi inoculate a livello nazionale si aggira ora sui 78 milioni: questo significa che gli italiani hanno creduto nella scienza" hanno aggiunto, con il sostegno anche del ministro Gelmini. Ringraziamenti dovuti, poi, a chi ha combattuto la pandemia anche nel corso dell’estate senza fermarsi un istante, in queste settimane anche oggetto di odio e violenze da parte dei no-vax: “Eventualità particolarmente odiosa e vigliacca” ha detto Draghi ribadendo l’invito a continuare a vaccinarsi.
- ECONOMIA, RIFORME E POLITICA ESTERA
La conferenza stampa ha poi toccato – nell’intervento del presidente del Consiglio – diverse tematiche, con alcuni aggiornamenti “post-estivi”.
“Il nostro paese continua a crescere economicamente anche più che nelle aspettative del MEF: bene il mercato del lavoro, con mezzo milione di occupati in più. Sono buone notizie ma non compiaciamoci troppo di queste cifre: dato il capitombolo del 2020 la sfida vera, nei primi due trimestri dell’anno prossimo, sarà mantenere un tasso di crescita considerevolmente più elevato rispetto a quello pre-pandemia”.
Spazio anche alle riforme, con quella della concorrenza del Fisco e quelle sulla Giustizia di prossimo arrivo. Fondamentale, per Draghi, quella delle politiche attive del lavoro: “Siamo in un momento di transizione tecnologica verso un’economia sostenibile, molti settori dovranno ristrutturarsi e, per questo, il Governo deve avere una visione industriale che permetta di riaddestrare lavoratori nei vari settori”.
In materia di politica estera, infine, Draghi incontrerà proprio questa sera Macron per parlare di Europa, Libia e specialmente della situazione in Afghanistan: “Ci sono molte riflessioni da fare, che servono a stabilire le coordinate per il futuro; qui dobbiamo concentrare la nostra attenzione, impegnarci al massimo in direzione umanitaria dopo l’aiuto portato dalle nostre armate a circa 5.000 rifugiati afghani”.