Sarà monsignor Cesare Nosiglia a presiedere le esequie del vescovo emerito di Alba e Saluzzo monsignor Sebastiano Dho, spentosi nel tardo pomeriggio di ieri (martedì 31 agosto) all’istituto Santa Teresa di Mondovì, del quale era ospite da qualche tempo.
I funerali del religioso, nato il 16 maggio 1935 a Frabosa Sottana e che lo scorso 24 agosto aveva festeggiato i 35 anni di episcopato, si terranno giovedì 2 Settembre alle ore 15.30 del duomo di Alba, dopodiché la sua salma verrà tumulata nella cripta dei Vescovi interna alla stessa cattedrale di San Lorenzo.
A darne annuncio il vescovo albese, monsignor Marco Brunetti, che insieme al vescovo emerito Giacomo Lanzetti, ai sacerdoti, diaconi, consacrati e consacrate,
associazioni, movimenti, gruppi ecclesiali e a tutti i fedeli laici della Diocesi di Alba si uniscono nella preghiera di suffragio in suo ricordo, "grati al Signore per aver donato alla sua Chiesa un pastore zelante e buono, costantemente impegnato ad annunciare, a celebrare e a vivere il Vangelo di Gesù nello stile e nello spirito del Concilio Vaticano II".
Prima dell’estremo saluto, la salma del religioso sarà esposta a Mondovì Piazza, nella cappella esterna dell’Istituto S. Teresa (via Giolitti 21), mentre questa sera (mercoledì 1° settembre) in omaggio al vescovo emerito verrà recitato il santo rosario, alle ore 18 nella cattedrale di Mondovì Piazza e alle ore 21 nella cattedrale di Alba.
Monsignor Dho fu vescovo di Saluzzo dal 1986 al 1993 e poi di Alba dal 1993 al 2010. Numerosi i messaggi di cordoglio che continuano a giungere in queste ore dai confratelli e dal clero delle tre diocesi, Mondovì, Saluzzo e Alba, oltre che dalle autorità civili della provincia e della regione.
Tra queste il ricordo del consigliere regionale Maurizio Marello, che di Alba fu sindaco dal 2009 al 2019: "Pastore illuminato, prete conciliare, lo voglio ricordare come profondo conoscitore della Costituzione repubblicana, di cui difendeva e promuoveva costantemente i valori. Per lui essere buoni cristiani voleva dire essere innanzitutto buoni cittadini. Nel 2010, alla fine del suo mandato, venne nella sala consiliare albese a parlare dell’enciclica 'Caritas in veritate' di Papa Benedetto. Nella circostanza accogliendolo usai queste parole: 'La ringrazio per avere svolto in modo esemplare e discreto il ruolo di annunciatore del messaggio. Ho sempre apprezzato la sua schiettezza nel parlare e lo schierarsi dalla parte dell’ultimo, del povero, dello straniero: insomma la fedeltà al Vangelo e la capacità di leggere e analizzare in profondità la questioni sociali”.