Toccano anche la capitale delle Langhe i positivi risultati cui gli operatori turistici delle colline Unesco tracciano i primi bilanci di un’estate che si spera possa segnare la definitiva ripartenza del settore, dopo il fermo consumato dall’inizio dell’autunno scorso per effetto dei lockdown conseguiti alla seconda e terza ondata della pandemia.
A certificarlo, attingendo ai rendiconti sulle presenze che il Comune raccoglie per l’imposta di soggiorno, è l’assessore albese al Turismo Emanuele Bolla, che nei giorni scorsi ne aveva fatto l’oggetto di un post col quale aveva sintetizzato in un beneaugurante +27% "il dato dell’aumento dei turisti ad Alba del mese di luglio rispetto all’anno scorso".
"Dopo tanti mesi di lavoro difficile possiamo concederci un sorriso", aveva scritto l’esponente della Giunta Bo con riguardo a "un numero che rappresenta un motivo di orgoglio per tutti noi e che è il frutto di un grande impegno collettivo, che racconta la voglia di ripartire, la voglia di continuare a organizzare eventi e di promuovere il nostro territorio come una meta turistica bella e sicura".
Andando alle cifre, parliamo di qualcosa come 12mila pernottamenti registrati nello scorso mese nelle strutture attive sul territorio comunale. Un dato ancora ben al di sotto di quelli cui gli operatori del settore ci avevano abituato prima del Covid (19mila presenze sia a giugno che a luglio 2019), ma decisamente confortanti se guardiamo alle appena 9mila con le quali si era chiuso lo stesso mese dello scorso anno.
"Luglio ha dato buone soddisfazioni – conferma Bolla al nostro giornale –, con valori che sicuramente rappresentano un trend. Abbiamo infatti buonissime sensazioni per quelle che saranno le risultanze del mese di agosto, che già l’anno scorso si era chiuso con un +3% rispetto al 2019, soprattutto in ragione della forte presenza di stranieri registrata in città. Si tratta ovviamente di turisti di provenienza europea, in arrivo da Germania, Francia, Svizzera, Belgio, nel raggio dei famosi mille chilometri che si possono coprire in automobile. Però parliamo comunque di visitatori dotati di una buona capacità di spesa e di tante famiglie: un dato quest’ultimo che fa ben sperare anche in prospettiva".
Possiamo parlare allora di definitiva ripresa?
"Questo è presto per dirlo, perché molto dipende dalla situazione epidemiologica. Noi guardiamo all’autunno e al 2022 forti di un cauto ottimismo e della confidenza che nutriamo nel grande lavoro di promozione messo in piedi in questi mesi insieme a tutti gli attori del territorio. Un lavoro di squadra che ha coinvolto Comuni, Ente Turismo, Consorzio Turistico, Ente Fiera, Associazione Commercianti, Confindustria, Confartigianato e molte altre realtà, che hanno fatto sistema e contribuito a tenere accesa la luce della visibilità sulla città. E questo sta ripagando. Essere riusciti a portare ad Alba il Forum Mondiale sul Turismo del Vino è stato poi un grandissimo successo, anche in termini di comunicazione e di immagine, che darà i suoi frutti sui dodici mesi. Intanto abbiamo lavorato su tante manifestazioni organizzate per tenere viva la città. Ora dobbiamo sperare che la situazione epidemiologica si stabilizzi, perché molto dipende dal quadro generale, nazionale e internazionale. Dalla nostra possiamo contare su una tipologia di offerta peculiare, non di massa, orientata a un turismo da vivere nella natura, in sicurezza. Gli ingredienti per la ripresa ci sono, insomma. Come sistema abbiamo gettato le basi per coglierla".
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