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Economia | 16 luglio 2021, 09:20

“Cosa abbiamo imparato dalla pandemia”: se n’è parlato a Bra (FOTO)

Convegno promosso da Ascom Bra. Al centro, l’importanza della relazioni e della collaborazione, digitalizzazione e attività outdoor. Queste le keyword per la ripartenza

Le immagini del convegno

Le immagini del convegno

Si è tenuto ieri mattina nella sala rossa dell’Albergo dell’agenzia di Pollenzo il convegno “Cosa abbiamo imparato dalla pandemia”, organizzato da Confcommercio Ascom Bra, in collaborazione con Confcommercio Imprese per l’Italia, Confcommercio Provincia di Cuneo e Ente Turismo Langhe Monferrato Roero, rivolto alle imprese del commercio e del turismo del territorio.

Quali sono le lezioni fondamentali che dobbiamo apprendere da questa pandemia che ha stravolto le nostre vite ma anche il nostro modo di lavorare e fare impresa? Sì, perché anche le imprese e gli imprenditori hanno dovuto aprirsi a nuove visioni e nuovi approcci, soprattutto verso i temi del digitale, della sostenibilità e dell’innovazione, senza dimenticare l’elemento umano, che rimane sempre al centro di ogni agire.

Questi gli interrogativi, le domande, i temi che affrontati e approfonditi  dai relatori.

Ha aperto i lavori Luca Chiapella, presidente Confcommercio Provincia di Cuneo: “Il commercio al dettaglio dopo l’emergenza sanitaria legata al Coronavirus avrà un volto diverso.

E anche se il “dopo” non è ancora chiaro e definito, alcune tendenze nelle dinamiche e nei canali di acquisto emergono già con una certa chiarezza. Una è di sicuro il rafforzamento dell’e-commerce e delle vendite /acquisti online, sia da parte degli esercenti sia da parte dei consumatori.

Sono in molti a cercare di capire che direzione prenderà il futuro. Cosa cambierà dopo la pandemia. Cosa “non sarà più come prima”. Nel settore del commercio prendono sempre più piede le tecnologie digitali e una nuova“logistica”, due fattori fondamentali per il rilancio.

I piccoli commercianti hanno cercato di riorganizzarsi e la nostra Associazione di categoria ha lavorato duramente per affiancare le imprese in questo nuovo percorso,sviluppando nuove piattaforme online anche per gli acquisti “di prossimità”.

Molto difficilmente si tornerà indietro. Soprattutto quando il cambiamento si concentra sui due assi: quello della tecnologia digitale e della logistica: due certezze (o presunte tali) che da subito hanno mostrato tutte le crepe di un paese ancora arretrato. Per questo i pilastri sui cui ricostruire l’ossatura del commercio non possono prescindere da questi elementi, oltre che ovviamente da una sempre maggior sicurezza sanitaria.

Se questo è il quadro generale, sottolineo con forza il ruolo fondamentale che Confcommercio ha svolto e sta ancora svolgendo a fianco delle Imprese a partire dall’inizio della pandemia.

Luigi Barbero, direttore Confcommercio Ascom Bra e presidente ATL Langhe Monferrato Roero ha illustrato quali sono state le azioni, le iniziative e gli strumenti che l’associazione di categoria braidese ha messo a disposizione dei propri associati e delle imprese del territorio: “Ascom Bra ha individuato una strada per aiutare le imprese del commercio e del  turismo a superare le difficoltà causate dalla pandemia: la strada dell’innovazione tecnologica e della digitalizzazione.

In questo anno di pandemia e di conseguente grande difficoltà per i nostri settori la nostra associazione ha subito compreso l’importanza della digitalizzazione.

In un anno abbiamo messo a disposizione numerosi strumenti innovativi, come la webapp Tutaca per la consegna a domicilio, ShopCall per la vendita in videochiamata, marketplace locali di promozione dei negozi di vicinato.

Abbiamo investito molte risorse e continueremo a farlo, cercando collaborazioni e partnership di alto profilo, come TesiSquare, azienda internazionale leader nel settore dell’innovazione tecnologica, con la quale abbiamo ideato Fidelity Chain, l’applicazione che permette ai negozianti di aderire a dei “consorzi” per compartecipare a una raccolta punti condivisa e mettere a disposizione dei consumatori dei coupon, riscattabili dai clienti spendendo i punti raccolti, che sono identificati tramite token digitali scambiati su blockchain e assegnati al portafoglio del singolo cliente a seguito degli acquisti effettuati.

L’idea nasce dalla necessità di gestire dei programmi fedeltà senza l’utilizzo di carte fisiche, per agevolare quelle realtà che non possono permettersi un investimento necessario per poter sottoscrivere dei programmi di quel tipo. Pensiamo ad esempio ai negozianti delle nostre città, oppure ai piccoli negozi all’interno di grandi centri commerciali.

Ultimo progetto è l’Accademia del Nuovo Commercio, il portale, realizzato con l’agenzia di comunicazione e digital marketing DStile,  creato su misura per fare formazione sul digitale per le attività del commercio. Alla luce dell’attuale e costante incremento delle attività online, diventa sempre più importante conciliare le grandi qualità e i valori aggiunti del commercio locale con le tendenze del digitale.

Ecco perché abbiamo individuato nel progetto Accademia del Nuovo Commercio la soluzione innovativa: una serie di lezioni mirate, realizzate secondo la modalità MOOC, che potranno offrire utili approfondimenti alle attività commerciali e produttive del territorio.

Dalla comunicazione digitale alle nuove tendenze nei consumi, dal marketing alle tecniche di vendita. Una formazione a 360 gradi i cui costi verranno sostenuti per questo primo anno interamente dall’Ascom di Bra.

I commercianti  sono per noi i veri protagonisti di ogni nostro progetto. La creazione di competenze, come dimostrato nel corso degli ultimi anni, passa necessariamente dalle connessioni e dalla rete comunitaria che stiamo cercando si sviluppare.  La nostra associazione deve diventare  un nuovo connettore, uno spazio dove trovare un punto di contatto tra il commercio locale e l’innovazione.”

Fabio Fulvio, responsabile settore Marketing, Innovazione e Internazionalizzazione, Confcommercio Imprese per l’Italia: In un contesto già critico si è abbattuta la pandemia da Covid-19, una situazione paragonabile solo all’influenza spagnola del 1918.

Durante il lockdown molte attività commerciali sono rimaste chiuse, e tranne i negozi alimentari, anche chi è rimasto aperto o ha riaperto dopo 2 mesi sta subendo un importante riduzione di traffico e vendite. Riduzioni di vendite del 30-40% rispetto agli stessi mesi dell’anno precedente sono difficili da sostenere per qualunque azienda, e per alcuni settori (auto, arredamento, turismo e ristorazione, spettacoli, abbigliamento) i numeri sono ben peggiori. E’ evidente che la “nuova normalità” sarà diversa.

Alcuni trend (tecnologici, sociali, di consumo) già presenti prima ne usciranno rafforzati, mentre altri dovranno essere reinterpretati.

In questo contesto, anche l’e-commerce – un cambiamento epocale nei consumi e, se ben regolato, anche una importante opportunità per le imprese (che possono raggiungere clienti anche molto lontani) e per i consumatori (che aumentano le loro opzioni di acquisto) – viene percepito diversamente rispetto a qualche anno fa e non più (non solo) una forma moderna di commercio indice di sviluppo e progresso.

Infatti, con l’affermarsi a livello planetario di piattaforme in grado di eludere le regole di una sana concorrenza tra operatori (e capaci di indurre comportamenti di dumping fiscale tra Stati), emergono anche gli impatti negativi, economici ma anche sociali, sul tessuto dei servizi urbani e sulla qualità della vita di lavoratori, cittadini e turisti.

Queste dinamiche, chiusura dei negozi, perdita di identità dei centri urbani e crescente consapevolezza di come il digitale adottato in maniera acritica possa essere parte attiva della crisi delle città, rendono evidente la crescente responsabilità di Confcommercio nel proporre azioni per il rilancio delle città e la possibilità di rafforzare ruolo e posizionamento della Confederazione su un tema così centrale non solo per i propri associati ma per la vita delle comunità”.

Aldo Cazzullo, giornalista e scrittore, si è collegato in streaming con la sala di Pollenzo e nel suo intervento ha percorso numerosi aspetti legati alla pandemia, focalizzando l’attenzione sull’accelerazione che ha provocato grandi cambiamenti ma anche sulle conseguenze che erediteranno soprattutto i  bambini e gli adolescenti.

Con la convinzione che la vita virtuale non può sostituirsi a quella reale e che la ricetta per ricostruire il nostro paese è il lavoro, come fu nel dopoguerra. “Gli italiani hanno reagito bene alla pandemia, siamo un popolo straordinario, essere italiani può essere una grande opportunità”.

In chiusura, Mauro Carbone, direttore ATL Langhe Monferrato Roero, ha delineato quali saranno le direttrici per la ripresa del turismo nel territorio, adeguandosi alle nuove esigenze di viaggio e alle nuove sensibilità della domanda turistica: ” Il claim della nostra ATL è Langhe Monferrato Roero The Home of Buonvivere.

Vogliamo trasmettere con ogni mezzo che questa è una destinazione turistica ad alta qualità della vita. Abbiamo imparato dalla pandemia che l’”aria fresca” è un prodotto turistico, l’”aria aperta”, è un’attrazione turistica. È necessario lavorare in squadra, tutti insieme, per tornare la meta sognata e desiderata come un’oasi di serenità e piacevolezza della vita.

I focus della ripartenza del settore turistico in Langhe Monferrato Roero sono in sintesi la  ripresa della comunicazione sui mercati e agli operatori di filiera, supporto per l’innovazione e la rimodulazione degli eventi sul territorio, ulteriore implemento e sviluppo dell’offerta outdoor, ufficializzazione del “Contratto di Sviluppo” con Invitalia per investimenti in progetti di sviluppo turistico e territoriale di alto profilo, e infine, una serie di eventi in vista del Forum Mondiale sull’Enoturismo, organizzato da UNWTO- Organizzazione Mondiale del Turismo, che si terrà nell’autunno 2022”.

comunicato stampa

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