“Gentilissimi soci fondatori, vi voglio comunicare che nella seduta del cda del 28 giugno ho rassegnato le dimissioni da presidente e componente del cda della nostra fondazione. Stavo maturando da tempo tale decisione per i nuovi impegni lavorativi che ho assunto nella mia attività professionale che si sommano a quelli personali. Vi ringrazio per la fiducia accordatami e garantisco comunque il mio impegno al vostro fianco come socio fondatore”.
È bastato questo scarno comunicato di Fulvio Moirano, grand commis della Sanità piemontese e nazionale, a mettere in agitazione la politica cuneese.
Dimissioni che, essendo giunte a distanza di appena due mesi dalla sua riconferma ai vertici della fondazione dell’ospedale Santa Croce-Carle, hanno dato adito alle più disparate illazioni.
Pesa certamente la personalità del soggetto, ma altrettanto il fatto che la vicenda del nuovo ospedale sarà uno dei temi dominanti dell’ormai imminente campagna elettorale amministrativa di Cuneo.
È intervenuto il sindaco, Federico Borgna, l’aspirante sindaco Giancarlo Boselli, la deputata Pd Chiara Gribaudo, i giornali cittadini, quelli regionali, ognuno prospettando una propria chiave di lettura.
L’onorevole Gribaudo ha auspicato che a sostituire Moirano nella fondazione ospedaliera sia una donna, magari in posizione di vertice. Ma Borgna ha deciso diversamente nominando uno dei suoi predecessori, Elio Rostagno, già consigliere regionale Pd e presidente della Commissione Sanità.
Sarà con ogni probabilità proprio Rostagno ad assumere la presidenza al posto di Moirano in virtù di questo suo curriculum politico-amministrativo.
Si è ipotizzato che a motivare la rinuncia di Moirano ci fossero divergenze sulla realizzazione dei nuovi ospedali.
Ma è un’ipotesi che regge poco, dal momento che sia per quello di pianura che per quello cuneese ogni giorno che passa si manifestano dubbi e perplessità.
Non è azzardato dire che si è in alto mare e che il percorso appare lastricato di ostacoli.
A Cuneo l’amministrazione in carica la scelta dell’area l’ha fatta, anche se non mancano critiche e perplessità.
Per l’ospedale di pianura la situazione è decisamente più ingarbugliata dal momento che Savigliano non accetta che il nuovo ospedale venga costruito fuori dal concentrico.
L’anno prossimo a Savigliano ci saranno le elezioni amministrative e nessun candidato sindaco, sia esso di centrosinistra che di centrodestra, accetterà di dare l’assenso alla nuova struttura ospedaliera sull’asse viario Savigliano-Saluzzo.
Il tutto in un quadro di finanziamenti Inail incerti e ancora da interpretare, nonostante le rassicurazioni fornite dall’assessore regionale alla Sanità Luigi Genesio Icardi.
Tornando al “caso Moirano”, in queste ultime ore qualcuno, tra coloro che sono addentro alle segrete cose, ha adombrato a mezza voce l’eventualità che il supermanager possa essere stato interpellato per offrire i suoi servigi a ben altra Fondazione (la maiuscola non è casuale), quella della Cassa di Risparmio di Cuneo.