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Attualità | 30 aprile 2021, 09:01

Imprese: in Granda, nei primi tre mesi del 2021, sono nate oltre 1.200 nuove imprese

Mauro Gola: "Interessante la performance del settore turistico che, pur essendo stato il più penalizzato dalla pandemia, ha fatto segnare il rapporto migliore tra iscrizioni e cessazioni"

Mauro Gola

Mauro Gola

Il bilancio del I trimestre 2021 tra nuove iscrizioni e cessazioni risulta negativo e si traduce in un calo dello 0,22% del numero complessivo di imprese, ma il tessuto produttivo si consolida grazie ad una buona crescita delle società di capitale.

Nei primi tre mesi del 2021 il sistema produttivo locale ha registrato una flessione della struttura imprenditoriale, benché minore rispetto a quella dello scorso anno (-0,83%). È da sottolineare come il primo trimestre dell’anno consegni, tradizionalmente, un bilancio negativo poiché risente della ciclica concentrazione del numero di cessazioni di attività di fine anno, i cui effetti si registrano nelle prime settimane del nuovo.

In base ai dati del Registro imprese della Camera di commercio di Cuneo, nel periodo gennaio-marzo 2021, sul territorio provinciale sono nate 1.206 imprese (nell’analogo trimestre del 2020 erano 1.137 mentre nel corrispondente periodo, collocato al di fuori pandemia, del 2019 le nuove iscrizioni erano state 1.307). Sono invece 1.351 le aziende che hanno cessato la propria attività (al netto delle cancellazioni d’ufficio) con una numerosità in diminuzione per 345 unità rispetto al I trimestre 2020. Il saldo tra i due flussi è negativo per 145 unità, valore decisamente inferiore rispetto a quelli rilevati nello stesso periodo del 2020 (-559 unità) e del 2019 (- 702).

La consistenza delle sedi di impresa complessivamente registrate a fine marzo 2021 presso il Registro imprese della Camera di commercio di Cuneo ammonta a 65.809 unità.

Vogliamo leggere questa fotografia in modo positivo e guardare con fiducia alle 1.206 nuove imprese nate in questo trimestre, per quanto siamo consapevoli che questo timido rimbalzo derivi dal confronto con il primo trimestre dello scorso anno, fortemente condizionato dall’avvio della stagione pandemica – afferma il presidente Mauro Gola - . Interessante la performance del settore turistico che, pur essendo stato il più penalizzato dalla pandemia, ha fatto segnare il rapporto migliore tra iscrizioni e cessazioni dimostrando una buona capacità di tenuta. Adesso confidiamo nel superamento delle incertezze dello scenario economico e nelle prospettive di rilancio legate al Piano nazionale ripresa e resilienza (PNRR), perché possano tradursi in opportunità concrete per il nostro territorio”.

Il bilancio tra nuove iscrizioni e cessazioni si traduce in un tasso di crescita del        -0,22% che, seppur negativo, è migliore rispetto al I trimestre dello scorso anno (-0,83%). L’intensità della contrazione della base imprenditoriale cuneese risulta più elevata rispetto a quella registrata a livello regionale (-0,02%), mentre su quella nazionale (+0,8%), in controtendenza, influisce il rallentamento delle cancellazioni.

Analizzando le forme giuridiche, l’unico contribuito positivo tra iscrizioni e cessazioni è quello delle imprese costituite in forma di società di capitale (+0,86%) che, pur rappresentando solo il 12,7% del totale delle imprese con sede legale in provincia di Cuneo, sono le più strutturate e organizzate. Le ditte individuali, forma giuridica assunta da più di 6 aziende su 10, sono le maggiormente penalizzate con un tasso di crescita del -0,39%; negativa anche la performance mostrata dalle società di persone (-0,34%), che rappresentano meno di un quarto delle imprese totali, mentre le altre forme registrano un -0,34%.

Sotto il profilo settoriale emerge una negatività diffusa, eccezion fatta per il turismo (+1,73%) e gli altri servizi che confermano la loro capacità di tenuta (+1,14%): in tale categoria trovano posto le attività dei trasporti, informazione, comunicazione, le attività finanziarie, assicurative e, più in generale, i servizi di supporto alle imprese e quelli rivolti alle persone.  Il commercio (-1,52%), l’agricoltura (-1,69%) che rappresenta più di un quarto delle imprese artigiane e l’industria in senso stretto (-1,80%) sono i settori che soffrono le contrazioni più intense; registrano un andamento negativo anche le costruzioni (-1,43%).

comunicato stampa

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