“Semplificare i concorsi pubblici non può significare discriminare i più giovani, e non assumere davvero i più bravi”.
La deputata cuneese Chiara Gribaudo, responsabile nazionale nella segreteria Pd della “Missione Giovani”, interviene sulle nuove modalità di assunzione annunciato dal ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta.
Gribaudo teme che la scelta di “super esperti”, auspicata dal ministro, possa penalizzare i giovani e creare discriminazioni sociali.
“La pubblica amministrazione – afferma - ha bisogno di una forte iniezione di risorse umane competenti e volenterose per giocare la sfida della ripartenza dell'Italia. È giusto cercare di accelerare i concorsi, ma la pre-selezione per titoli non è la strada giusta. Chi può permettersi master e corsi aggiuntivi alla laurea o al diploma spesso viene da famiglie benestanti o ha già un'età che lo avvicina più alla pensione che al conseguimento del titolo di studio. Né il concorso può essere una sanatoria del precariato. In questo modo – osserva la parlamentare - rischiamo che i neolaureati, i più freschi e appassionati, rimangano totalmente esclusi dal processo di rinnovamento della Pubblica Amministrazione. Che così sarebbe soltanto un ingrossamento, senza produrre alcuna innovazione. Mi auguro che il Ministro Brunetta riconosca problema e si impegni a trovare una soluzione. Il più grande ricambio generazionale nella storia del pubblico impiego – conclude Gribaudo -non può escludere proprio i più giovani”.
Ieri l’altro la deputata ha avuto un incontro col ministro del Lavoro Andrea Orlando, suo collega di partito, ed è verosimile che tra gli altri temi sia stato affrontato anche questo.
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